domenica 30 settembre 2007

Piemontesi "bogianen"


Oggi l'ho sentita di nuovo questa cazzata. Detta ovviamente da un soggetto che per le sue origini altrove ubicate non sapeva un'emerita cippa né del significato di questa parola né del perché o del quando sia nata. Per carità, non ho nulla contro chi non ha visto la luce alle sorgenti del Po, tranne quando si mette a parlare di cose che, palesemente, non conosce."Piemontesi bogianen, gente che non si muove, pelandroni, sfaticati e ottusi", ha detto il personaggio in questione. Bum. Bravo, complimenti, hai vinto il mongolino d'oro. Ora però siediti e ascolta un po' di vera storia. Intanto, lo spiego per i non-autoctoni, bogianen si legge "bugianén" (con la n finale sorda, che resta in gola, come la n di "gong"), e letteralmente significa proprio "non muoverti".Ma il significato dato dal fringuello di cui sopra è uno stereotipo valido solo per tutti coloro i quali ignorano, per l'appunto, le vere origini del soprannome. Siamo sul campo di battaglia dell’Assietta, il 17 luglio del lontano 1747, e si sta per combattere una delle più sanguinose battaglie della guerra di successione austriaca. Il terribile conflitto, destinato a squassare l'Europa per 8 anni, era scoppiato a causa di asperrimi dissidi politici sui diritti di successione al trono del Sacro Romano Impero. Nel 1713, infatti, quando l'Imperatore Carlo VI, privo di eredi maschi, aveva disposto la successione per la figlia primogenita Maria Teresa, attraverso la celeberrima "Pragmatica sanctio", diciamo che non tutti i sovrani d'Europa avevano gradito la cosa, e avevano anzi duramente contestato la validità di quell'editto. Si erano così costituiti due grandi schieramenti contrapposti tra i quali, appunto, alla morte dell'imperatore, era poi scoppiata la guerra.Da un lato dello schieramento c'erano la Francia, la Spagna, la Prussia, la Svezia e i Grandi Elettori di Baviera e di Sassonia; dall'altro, invece, l'Austria, l'Inghilterra, i Paesi Bassi, la Russia e il piccolo ma agguerritissimo Regno Sardo-Piemontese.In questo scacchiere, dunque, il Regno di Sardegna è per l'appunto schierato a fianco dell'Austria, la stessa che gli aveva prestato soccorso 41 anni prima concedendo al principe Eugenio di Savoia, il Salvatore di Vienna, cugino del Re, di guidare un corpo di spedizione in soccorso alla Torino capitale assediata. All'Assietta, una ridotta alpina trincerata alla bell'e meglio soltanto pochi giorni prima dello scontro, per ordine del re Carlo Emanuele III, si trincerarono 7.000 soldati sabaudi. Si trattava di 13 battaglioni in tutto, totalmente privi di artiglieria: 9 appartenevano all'Armata Sarda, di cui 4 di mercenari svizzeri e i restanti per lo più granatieri e ex Dragoni Gialli, ora diventati Nizza Cavalleria, e 4 ricevuti in rinforzo dagli alleati Austriaci. Vi erano inoltre gruppi di miliziani Valdesi e volontari di Pragelato, posti in rinforzo al battaglione del Reggimento Monforte.Di fronte a loro si trovava il grosso dell'esercito di invasione disposto dall'alleanza franco-ispanica, forte di ben 40.000 soldati. Nonostante il numero soverchiante del nemico, meglio armato ed equipaggiato, in quella sorta di El Alamein a 2.500 metri di quota i piemontesi vinsero, perchè non vollero ritirarsi venendo meno agli ordini del sovrano che aveva detto al loro comandante di tenere la posizione ad ogni costo. L'eco della vittoria risuonò nei più importanti ambienti militari europei, tanto che il re di Prussia, nemico in quel frangente del Regno Sardo, commentò così il valore dei soldati sardo-piemontesi: "Se Noi disponessimo di un esercito di tale valore, conquisteremmo l'Europa". Indi per cui il "bogianen" è colui che resta fedele alla consegna, sempre e comunque, e non rinuncia mai alla parola data nemmeno nelle occasioni più critiche.Da dove dunque è nato lo stereotipo? Occorre qui fare un grosso slato in avanti, di oltre un secolo, per la precisione. Siamo nel bel mezzo delle Guerre di Indipendenza: è dal Regno di Sardegna che partono la gran parte degli eserciti che vanno ad affrontare l'Austria per liberare il loombardo-veneto e mettere in moto il processo di unificazione italiana. A Torino accorrono volontari da ogni angolo d'Italia e anche d'Europa: la storia ce li ha consegnati come eroi romantici, senza machia e senza paura, mossi da alti ideali di libertà a autodeterminazione. E per un certo verso ciò fu anche vero. Ma occorre dire per amor di verità che nelle fila dell'esercito sabaudo, specie tra la truppa, trovò posto la più varia umanità. Un po' come nella legione straniera: avventurieri, disperati, galeotti evasi, marmaglia, ladruncolame vario che tentava di rifarsi una faccia trascorrendo qualche anno a sparacchiare agli "'striaci" (che bene o male ora stavano sul culo a tutti, mentre invece i francesi erano diventati i buoni) indossando l'uniforme del re di Sardegna. La ferrea disciplina militare con cui venivano addestrati i battagliani sabaudi (la storia che la tramanda come seconda solo a quella prussiana) non andava certo molto a genio a questa accozzaglia di lazzaroni che, schierati in piazza d'armi per le manovre, si sentivano continuamente urlare dai sergenti: "Sull'attenti, cristo! Bogia nen, maraja!" (si legge "maràia" e nel contesto suona "state fermi, marmaglia!"). Ed ecco che bogianen diventa dunque qualcosa di negativo, associato a qualcuno che se ne sta lì impalato e non si muove.

sabato 29 settembre 2007

Decalogo del perfetto opinionista


Ecco un utilissimo vademecum in dieci piccole regolette per diventare un provetto parolaio e non fare brutta figura quando avrete Giampiero Mughini, Klaus Davi, Marco Travaglio o Beppe Grillo a casa vostra per il tè o, meglio ancora, quando verranno a complimentarsi per quanto è bello e profondo il vostro blog. Dall'attenta letture delle norme sotto riportate e dalla loro corretta applicazione dipenderà il vosto successo di Eterei Vati e indiscussi maitre-a-penser. Quindi occhio.


1) Scegliete con cura l'argomento della vostra disquisizione. Meglio se si tratta di un tema di cui non vi siete mai interessati, o, pur interessandovici, non avete mai capito un'acca. Ve ne suggerisco alcuni, che potrete comodamente utilizzare come titolo dei vostri post o dei libri che scriverete, pubblicherete e comprerete e leggerete totalmente a vostre spese: "La politica imperialista degli Stati Uniti brutti e cattivi, altro che baluardo della democrazia..."; "No al nucleare e al petrolio, sì alle centrali energetiche col dinamone e la gente dentro che pedala sorridendo"; "La crisi israelo-palestinese è tutta colpa degli israeliani che si sostinano ad esistere"; "Il surriscaldamento del globo lo combatto accendendo l'aria condizionata"; "Marx e la questione sociale delle doppie punte"; "La Guerra è brutta e la Pace è bella. Guerra e Pace non lo leggo per principio"; "Le Torri Gemelle sono state abbattute da due mucche senza testa del Mc Donald's in combutta con gli interessi petroliferi della famiglia Bush"; "Beppe Grillo c'ha un sacco ragione e mi ha tolto le parole di bocca"; "I parlamentari sono tutti mafiosi e ladri"; "L'Aids non esiste perchè io non l'ho mai contratta"; "Io una volta ho ricevuto la comunione da un prete pedofilo"; "In Italia non c'è libertà di stampa però, minchia, vuoi mettere gli spaghetti con la pummarola 'ncoppa rispetto ai brustler con la senape che fanno i tedeschi? Bleah!";


2) Siate Disinistra. E' un requisito fondamentale per essere ascoltati. Ma attenzione: essere Disinistra non è tanto una connotazione politica, anzi c'entra pochissimo, quanto un modus vivendi. Per essere davvero Disinistra occorre: a) Portare gli occhiali, purchè con le lenti spesse e con una montatura o talmente vetusta e trascurata da rimanere insieme solo grazie a tanti giri di nastro adesivo, o ricercatamente vezzosa e originale. Se avete gli occhiali significa che leggete e siete isrtuiti. Se gli occhiali hanno lenti spesse, poi, è indice di cultura particolarmente mostruosa. Se avete occhiali vecchi o brutti significa che non seguite la moda, che è figlia del capitalismo e della reazione, e siete liberi pensatori. Ovviamente Disinistra. b) Non farsi la barba e non indossare mai, e sottolineo mai, la camicia. Se proprio è necessario metterla, non bisogna mai accostarla ad una cravatta. Meglio lasciare aperto il primo bottone, e coprirla con una giacca di fustagno con le toppe sui gomiti. Quelli smodatamente Disinistra, però, mettono sempre e solo maglie sformate, pantaloni della tuta e le scarpe da ginnastica. Sappiatelo. c) Parlare in favore dei proletari e della classe operaia facendovi riprendere nel vostro studio traboccante di dipinti d'autore, sculture postmoderne del valore pari al Pil del Benin e libri in edizioni costosissime riposti su scaffalature Luigi XVI ridondanti di ninnoli preziosi. d) Non ammettere mai e poi mai di essere Uno Disinistra. Nemmeno sotto tortura. Non si sa perchè, ma tutti quelli che sono Disinistra dicono, spergiurano, ribadiscono e sottolineano che loro non sono, non sono stati né saranno mai Disinistra. Quindi anche quando scrivete cose che vi farebbero dare del sovversivo dal segretario del partito comunista cinese in persona, voi dite che non siete Disinistra.


3) Chi non la pensa come voi è un povero mentecatto. Quindi criticatelo aspramente ma guardatevi bene dall'argomentare la vostra tesi e, soprattutto, dall'illuminarlo sul perchè la vostra alternativa sia più valida della sua. Avete ragione voi, e basta.


4) Adorate Paolo Crepet come profeta.


5) Andate a caccia di complotti e svelateli al mondo. E' pieno di complotti, in giro. Da quello dei satanisti che con le videocassette della Disney fanno il lavaggio del cervello ai bambini, a mano e in lavatrice, anche a bassa temperatura, a quello della Cia che fa gli esperimenti segreti su di noi con le scie chimiche e la pasta scotta. Basta fare attenzione, e il complotto lo trovate subito. Anzi, se guardate bene, ce n'è uno proprio adesso che vi sta facendo marameo da dietro la vostra sedia. Visto? No? Eh, perché dovete essere più veloci. Sennò lui se ne accorge e si nasconde in tempo. Comunque adesso è di nuovo lì.


6) Non fate sesso, mai. Anzi, per essere sicuri, evitate di sviluppare qualsivoglia relazione sociale che vada al di là dello sputare sulla propria immagine riflessa sullo specchio del bagno quando vi alzate la mattina per la prima minzione quotidiana. Tutto ciò che travalicasse questo limite, infatti, risulterebbe perniciosissimo alla vostra attività di opinionista.


7) Scusate, devo andare ad esprimere un'opinione sul perchè la caccia alla balena con la dinamite non sia un passatempo elegante. Torno subito.


8) Rieccomi. Non mangiate carne. Quelli intelligenti, infatti, sono vegani, e non mangiano gli animali. E voi siete opinionisti, quindi siete intelligentissimi. Il tonno va bene perchè non è una bestia ma una scatoletta, lo yoghurt con dentro i fermenti lattici vivi invece è genocidio.


9) Cercate visbilità. Siate presenti ovunque e comunque come il prezzemolo, i brufoli e Loredana Lecciso. E parlate. Ricordate che ogni occasione è quella propizia per dire qualcosa, e il buon opinionista sa che deve esprimere il proprio parere soprattutto nei casi in cui esso non è richiesto, perchè fuori luogo, ma specialmente quando è inutile e assolutamente privo di costrutto. Per cui, parlare del tempo pazzo e delle mezze stagioni quando siete in ascensore o della crisi dei mutui americani mentre attendete il vostro turno per acquistare la mortazza nella gastronomia all'angolo, è cosa buona e giusta.


10) Vaffanculo

venerdì 28 settembre 2007

Attention: whores!


Cosa non si fa per apparire sul web.... Per far sì che in tanti leggano il proprio blog, che il contatore delle presenze schizzi alle stelle e che i commenti sotto ogni post, anche il più beota, siano tanti quanti i sudditi del Celeste Impero.
Lasciamo perdere il neonato fenomeno dei grillini, destinato a passare di moda come le Reebok Pump, quello ahimè preesistente ad Internet e assai duro a morire dei sedicenti intellettuali, e quello teneramente abominevole delle adolescenti scompensate sul piano ormonale che riversano nella rete tutto lo sciropposo peggio dei loro melensi 15 anni. Questa è già preda della bacchetta censoria di Louis, e guai a cercare di levare a Savonarola i suoi eretici.
Parliamo invece di quel mastodontico contenitore di ogni sorta di umano pensiero che è Asphalto, ad esempio. O meglio, www.asphalto.org. Roba grossa, anzi, grossissima, roba che in ogni istante di ogni dì che l'Altissimo manda in terra ha per lo meno una cinquantina di visite in corso. Una corazzata a doppio ponte che affonda con tremende bordate ogni vascello nemico incroci la sua rotta sui tempestosi mari del Web, insomma. Un inaffondabile natante al cui confronto questo blog somiglia tantissimo al pedalò con lo scivolo scrostato e il timone che si incanta che il bagnino Renzo ci tiene da parte tutte le estati perchè gli lasciamo sempre una bella mancia a fine stagione. Per dare un'idea che strizzi l'occhio a Spielberg: se i blog fossero Ufo, Asphalto sarebbe l'astronave madre dove tutte le navicelle vanno a ricaricare i faser, a riparare i cannoni a raggi gamma, e a consegnare i check-up delle varie "abductions" eseguite su peones messicani e ubriachissimi bifolchi dell'Arkansas.
Lo frequento con assiduità da circa un mesetto, con la curiosità tipica del bambino in visita allo zoo comunale e l'ammirato stupore del guerriero zulù che mentre correva dietro alla sua zebra preferita è sbarcato, chissà come, sulla 5th Avenue di Manhattan. Ciononostante, detto in tutta sincerità, non saprei ancora come giudicarlo. Nel senso che, talvolta, mi sembra un ammirevole convivio di cerebri brillanti, dall'eloquio forbito e dall'umorismo sorprendentemente vivace, che la grazia divina ha voluto raccogliere tutti nello stesso Eden telematico. E quindi chapeau. Talaltra, invece, mi appare come una grottesca accozzaglia molto mal assortita di mentecatti falliti nella loro esistenza che per contrappasso si erge a club elitario sul web, cassando a destra e a manca tutto ciò che è "altro" rispetto a questo circoletto webmassonico per tentare di riparare dietro questa parvenza di oligarchia di pensiero, fatta di una superiorità morale e intellettuale spesso solo millantata, una pochezza dai connotati allarmanti.
Insomma, un giorno mi loggo e penso: "Dio, quanto vorrei pensare e scrivere come pensano e scrivono costoro", e il giorno dopo l'unica cosa che riesco a pensare è "Benvenuti allo spettacolo dei freaks di Madame Tetralini".
Trovo detestabile poi il comportamento di alcuni soggetti che, a casa loro, sui loro blog, sui loro diari web, sulle loro pagine fatte di pixel, si lasciano andare a blirglia sciolta giù per i dolci pendii delle loro gradevolissime riflessioni, senza altro obiettivo se non quello di raccontare qualcosa, perchè qualcosa da raccontare ce l'hanno davvero, e sul sito, invece, si omologano al pensiero comune, e sembrano presi dalla smania assoluta di dover piacere a tutti i costi a chi leggerà quel post, e soprattutto ai suddetti membri del fantastico circoletto di cui sopra. E qui il pateticume non ha confini.
Ecco, ci sono: Asphalto è un lupanare di mignotte d'alto bordo che si vendono in cambio di attenzione. Ma se arriva sul web una nuova legge Merlin io firmo per il referendum di abrogazione.

mercoledì 19 settembre 2007

Salad Finger 8 feat. Wagon

Heroes feat. Louis


Raramente cito nel mio blog i post pubblicati in blog o siti inferiori (infatti, se avete notato, quasi tutte le mie citazioni mi sono state dettate da Dio in persona. Che poi è mio padre. E ora pantitevi tutti quanti dei vostri peccati), ma in questo caso farò un'eccezione, non tanto per citazionismo spinto quanto perché mi sembra un'occasione buona per essere bastardi.
Quindi vi racconto come va a finire "Heroes", il serial di Italia 1 che in tantissimi guardate e io no. Grazie a Louis per averlo già visto fino alla fine scaricandolo da internet e violando un sacco di copyright (lui sì che ruberebbe una borsa o un'auto, come nella pubblicità al cinema. Me l'ha pure candidamente ammesso) e per averlo comunicato sul suo blog (http://inquinando.blogspot.com/)
Dunque:
Hiro Nakamura muore
Ando muore
Nathan Petrelli è il vero cattivo
La cheerleader è l'alieno che ha immesso il gene sulla Terra
Sayer è l'eroe
ma soprattutto:
Albano e Romina si rimettono insieme e riprendono miracolosamente a figliare come conigli. Del resto èroba da Heroes

domenica 16 settembre 2007

Risultati del sondaggio: "Riusciranno gli azzurri del rugby a raggiungere i quarti di finale in Coppa del Mondo?"

Al termine delle votazioni, ecco le percentuali finali:
"Sì, certo": 9 voti su 23
"No, è impossibile": 5 voti su 23
"Che cos'è il rugby?": 1 voto su 23
"Per me un calzone farcito senza carciofi, grazie": 8 voti su 23

Da cui possiamo infine dedurre che:
Il 39% dei votanti è un bravo patriota
Il 5% dei votanti è la mamma di Zidane
L'1% dei votanti non ha mai messo il naso fuori dalla cassapanca in cui alloggia, e merita di morire
Il 34% dei votanti ha appetito, e si crede più simpatico di me

Accattonaggio artistico verso Pechino 2008


Venerdì pomeriggio (tardo), dintorni della stazione di Porta Susa, in quel di Torino. Tempo splendido, 34mila spettatori, arbitra il signor Buttazzoni da Arezzo.Parcheggio "ad mentulam" la mia utilitaria vecchia come l'asse del cesso, lavata di fresco ma già con una considerevole boazza di piccione che ne decora elegantemente il cofano, vicino ad una fila di cassonetti. Così magari si mimetizza, e di primo acchito gli ausiliari al parcheggio non si accorgono della differenza. Tanto devo restare lì solo un paio di minuti, giusto il tempo per caricare Louis e la sua morosa, per poi prendere a bordo altri due amici e andarcene affanculo dalle parti di Milano. Chi volete che m'importuni in quel nanosecondo di stop? E invece no. Perchè non faccio in tempo ad aprire la portiera che mi si avvicina l'essere più affascinante della giornata. Non sto parlando di una bella figa, intendo affascinante in senso etologico: un po' come se un capibara sorridente con le calosce improvvisasse una danza rustica occitana per Giorgio Celi o Piero Angela.Tizio giovane, circa vent'anni, abbigliamento "gggiovane" (jeans strappati e maglietta a maniche lunghe), capelli ricci e aria trafelata. "Okkei - penso - ora questo mi chiede dei soldi per farsi un'endovena di oppiacei, sfornando la solita scusa del biglietto del tram e della mamma malata di prostata". Invece no. Cioè, i soldi me li ha chiesti, ma sentite com'è stato originale: "Ciao, scusami - esordisce con inusitato savoir faire - non sai che giornata mi è capitata oggi!". E no, cazzo, evidentemente non ho letto il giornale. Prende fiato, ostentando un mix tra disperazione e vivace sconforto. "Mi hanno appena rubato il marsupio, e dentro avevo tutto: portafogli, documenti, bancomat, soldi, chiavi di casa, il minipimer, dic, duc, fac, fer, Athos, Porthos, Aramis, fante, cavallo e re" (ok, confesso, dal minipimer in avanti ho inventato). "Ho chiesto aiuto in giro, ma qui in giro sembra esserci solo gente che pensa agli affari suoi. Sembrano tutti impazziti". Ma non era Milano la città che ti usa, ti sfrutta,non ti ringrazia, arriva presto, va via presto ma non pulisce il water? Vabbè..."Sono senza benzina in auto, mio fratello non risponde al telefono, e ho dovuto lasciare il libretto in pegno al benzinaio perchè mi mettesse carburante in attesa che rimedi un po' di soldi in prestito". E qui, ovviamente, scatta il questua-time. Ma con stile: "Non è che avresti, che ne so?, dieci euro da prestarmi? Giusto per fare un po' di km in direzione di casa. Sai, abito a Ivrea. Ma te li restituisco, giuro: lasciamo il numero di telefono, quando arrivo a casa ti richiamo, eppoi ti faccio un vaglia, te li spedisco per posta, come vuoi tu". Faccio un tentativo, per metterlo in difficoltà: "Ho solo moneta, vuoi?". Scuote la testa,sconsolato, come a dirmi che nel suo caso le monete sono utili quanto i coriandoli per nettarsi il didietro nei giorni di sciolta. Cazzarola, mi dico, ma allora i tossici si sono evoluti e lo hanno imparato anche loro che le pompe di benzina non sono juke box. "Guarda - prosegue lui - mio fratello ha una gelateria a Ivrea, la volta che vieni a trovarmi offo io, a te e ai tuoi amici, per ricambiare la gentilezza". Poi mi rivolge uno sguardo supplice tipo gatto quello del con gli stivali in Shrek.

Minchia, questo sarà pure allucinato più di Tim Burton ma ne sa anche una più di Stephen King! Che fantasia nelsuo racconto, e che pathos, che emozione, che suspance, Che Guevara! Ammirato per l'inesauribile fucina di cazzate che è il suo cervello, o quanto di esso ne rimane dopo un'esistenza costruita pera su pera, mi lascio dettare un numero di telefono assolutamente falso (e lo so già) e gli allungo cinque euri, augurandogli in silenzio che la sua prossima dose sia tagliata con l'intonaco grattato via dal muro di un cesso pubblico. Lui si allontana gongolante. E, ovviamente, dieci minuti dopo lo rivedo gironzolare nella zona in cerca di un nuovo bersaglio, cui raccontare magari una nuova storia, però stavolta con di mezzo gli alieni, la Cia e Raffaella Carrà.Comunque penso lo stesso di aver fatto bene a finanziare questa giovane mente creativa. Eppoi sono quasi sicuro che quei cinque euro li avrei utilizzati per la droga, o per le donnacce, o per le donnacce tossicodipendenti, per fare la combo.

martedì 11 settembre 2007

VaC-Day, e anche tu puoi diventare Beppe Grillo almeno per un giorno!


Ebbene sì, anche io voglio grilleggiare. Ho visto i filmati dalle piazze del V-Day, ed è stata una cosa meravigliosa. Voglio cominciare subito, caspita, non sto più nella pelle!

Dunque, facciamo un po' una lista di quel che mi serve:
1) Fare il comico: mi manca, ma riesco a far ridere lo stesso. Quindi cèlo.
2) Avere un blog: cèlo, cèlo. Eccolo qui.

3) Fare il moralizzatore dei costumi: ho sempre capito poco di moda-mare, e la prova è che porto gli stessi boxer da bagno da tre anni (Ogni tanto li lavo. Giuro). Ma in quanto a criticare a tutto spiano sono tutti bravi. Quindi cèlo.

4) Parlare a vanvera di argomenti che non conosco, ma facendolo con piglio saputo, guadagnandomi così la stima dell'esperto: ci riesce benissimo ogni italiano medio, che si sente dentro Ct della Nazionale. Quindi posso farlo anche io su temi come politica, giustizia, economia, energia e ambiente. Magari anche su cose importanti, come la figa. Cèlo. Il punto 4), non la figa.
5) Urlare un sacco di parolacce, ed essere per questo considerato un figo, e non uno zotico: ho appena smesso di dire parolacce una riga fa. Che birbaccione! Ora attendo gli Osanna del pubblico.
6) Organizzare una manifestazione oceanica per scuotere le masse: cèlo, e sentite che idea: Il VaC-Day, o meglio il "Va' a Cagare Day", e si celebrerà tutti i giorni.
7) Un destinatario per il VaC-Day: cèlo, Beppe Grillo. Così fa più notizia, cazzarola.


Aderisci anche tu alla campagna per cacciare via dalle piazze, dai palcoscenici, dalle televisioni, dalle radio, ma soprattutto dai blog internettiani, tutti i comici inquisiti o condannati.

A cominciare da Beppe Grillo, che negli anni '80 è stato condannato in via definitiva per omicidio colposo: "...nel 1981 ebbe un incidente alla guida della sua Chevrolet Blazer e trascinò in un burrone un amico attore e due coniugi e il loro figlio di 9 anni. Si salvarono solo Grillo e l'amico attore. <...> fu condannato per omicidio colposo a un anno e tre mesi" (Filippo Facci, Il Giornale, 11 settembre 2007).

Per finire a Luca e Paolo, che nel camerino si mettono le dita nel naso a vicenda. Ok, non è come essere inquisiti o condannati, ed è pure una notizia falsa e tendenziosa, anzi, una diffamazione bella e buona, però io sono il Profeta della Verità e della Virtù, e quindi voi credete ciecamente a tutto quello che dico.

E ora avanti, stronzi, applaudite.

11 settembre

09/11/2001 - 09/11/2007
WE'LL NEVER FORGET

mercoledì 5 settembre 2007

Vota il nuovo stucchevole testimonial delle caramelle gommose Dufour


Diciamocelo: il delfino curioso ce l'ha fatto ormai a fettine così sottili che ci potremmo leggere attraverso il giornale del mattino, perdinci. Che dire altresì del cavallo goloso? Questa equina figura lappante confettini fruttati (o per lo meno aspirante tale) appartiene ormai ad un passato così remoto da aver assunto ormai i contorni del mito. E se davvero era goloso come sosteneva la fanciulla in fiore, possiamo dedurne che per lei sia cominciata nel frattempo una sfolgorante carriera di ciccioliniana ispirazione. Allora avanti, Paese dei referendum, fa' sentire la tua voce ed eleggine repente un degno sostituto.

Dugongo pietoso
cammello borioso
stambecco esoso
visone noioso
crotalo stopposo
pavone sciccoso
ausiliare del traffico appetitoso
canguro riottoso
upupa geloso
orango peloso
koala appeso
alpaca sabbioso
duncleosto robboso
compsognato montuoso
tronista gibboso
geco scontroso

Si accettano consigli e suggerimenti ulteriori. In caso di particolare originalità, verranno subitaneamente aggiunti all'elenco. In caso contrario, se non li vedrete subitaneamente aggiunti, significa che facevano sonoramente raccare.

Ps per gentile suggerimento dei deliranti frequentatori di questo blog aggiungo, nell'ordine in cui sono pervenuti:

ornitorinco pulcioso
sclerofante falloso
spaturno voglioso
Orlando Furioso
conoglio vampiroso (sono in pochi a sapere chi è, ma ci sono...)
perioftalmo rognoso