Ecco che cosa sono in grado di partorire quando mi sento bastardo
TI DETONERO’ UNA ROSA
(L.Pautasso – S.Cristicchi)
Mi chiamo Cho e sono stufo
occhi spalancati come un gufo
m’aggiro per un campus grande ma che mi sta stretto.
Non bastano due Colt, mi ci vorrebbe uno schioppetto
per fare un repulisti
generale
di tutti questi musi tristi
che all’intervallo fan merenda col caviale
ricchi straricchi come Cresi
facce da telefilm nemmeno fossero Dawson e Pacey,
Io invece son piccolino,
meschino, per giunta "cino"
fatto e finito,
il portafogli vuoto come il pozzo senza fondo
dove con tanto ardore getterei tutto quanto questo porco mondo
e tu, ragazza, non ci pensi troppo a darmi il benservito,
per cui lo spazio che ti lascio,
nel mio cuore, son solo i 9 millimetri di questa canzone
coi quali sfascio
la vita e le speranze di trentatrè persone
Rit.
Ti detonerò una rosa,
di pallini plumbei che distruggano ogni cosa
bastano soltanto una pistola ed un caricatore
e poi via il dente, via il dolore.
Cadon uno dopo l’altro gli studenti a iosa
sotto il mio grilletto che lavora senza posa
tiro alla studentessa ciospa come alla più bella.
Poi sparo anche alla bidella
Ora è finita.
Ora che il sangue di cento persone macchia le mie dita
e da dentro un armadietto, il mio ultimo baluardo
un viavai di ambulanze, lampeggianti, cani e poliziotti guardo,
ripenso a quel che ho fatto e, vi giuro, non ne ho rimorso
del resto nella vita sono stato sempre un orso
nessun amico, nessun legame, innamorato come un nerd di una che non mi filava
ma che ridendo alle mie spalle questo e quello si faceva.
Scrivete pure che ero matto, forse strafatto
magari che in preda al misticismo col diavolo avevo stretto un patto
ma vi sbagliate, non sono affatto un pazzo
se proprio ho una sindrome, è soltanto quella della testa di cazzo
Rit.
Ti detonerò una rosa…
Adesso basta chiacchierare.
Ho già esaurito tutte le parole così come le pallottole che avevo da detonare
meticolosa è stata dei compagni di corso la mia esecuzione
alla morte andati in fila, uno dopo l’altro, come i cristiani alla comunione
poi quelli in corridoio, che ho preso a caso, come veniva veniva
sfigati che scappavano ma che ho lasciato stesi a terra, nessuno sfuggiva
in quel delirio onnipotente in cui ero piombato
mi son venuto nelle brache da quanto ero eccitato.
Dispensatore di morte, giudice supremo dei destini
Di gente che di fronte a me tremando svuotava a terra gli intestini.
Non ho paura di morire né di finire arrestato
perché so di essere invincib…
Merda! Mi hanno beccato
BANG
Rit.
Ti detonerò una rosa...