Dunque, facciamo un ragionamento veloce veloce per capire come vanno alcune cose nella vita:
- decidi di aprire un blog perché senti di avere qualcosa da dire.
- decidi di aprire un blog ad alto tasso di idiozia perché ti sembra una prova di onestà intellettuale: insomma, con tutti questi sedicenti blog "seri" che ci sono in giro, e che finiscono per scadere nella vaccataggine più sfrenata nonostante la loro sbandierata serietà, almeno tu lo dici da subito che stai scrivendo favate, no?
- decidi di restare anonimo. O meglio, suppergiù anonimo: conii un soprannome tanto tanto simile al tuo nome vero ma che non è proprio il tuo nome vero. Così chi ti conosce sa che sei tu, o meglio, una parte di te particolarmente sarcastica e salace. Chi non ti conosce invece no, non sa un beneamato.
- decidi di farlo perché così ti senti di poter parlare più liberamente. Tutto quello che pensi, posti, scrivi, è come se lo pensasse, postasse, scrivesse qualcun altro. Sei un sadico criminale impunito assistito da un complice idiota che si bea della sua dabbenaggine: tu fai il danno, il tuo alter ego si prende la colpa. E tutti sono felici.
Tutto perfetto, no? No. Perché è proprio qui che cominciano i casini. Perché:
- hai la dote di saper scrivere abbastanza bene. Sì, insomma, bene. Talvolta dannatamente bene (e crepi la modestia, che nella jungla dell'oggi è virtù buona soltanto per i pusillanimi).
- questo ti porta lettori. Tanti, non tantissimi, ma comunque affezionati e regolari, specie tra conoscenti (Perché in fondo, comunque, resti comunque uno sfigato da oratorio. La blogosfera aiuta, ma non fa miracoli). Ti basta per autoconvincerti di stare facendo un buon lavoro.
- questo appaga il tuo smisurato ego, mai sazio di autocompiacimento, qualunque forma esso possa assumere.
- non ti fermi. Vai avanti. Imperterrito e indefesso. Racconti di tutto e di tutti, per saziare la sete dei tuoi lettori, che a loro volta saziano la tua sete di appagamento.
- alla fine racconti anche di te.
- ma tu non volevi raccontare di te. Avevi scelto uno pseudonimo apposta, porca miseria ladra.
- gli altarini si scoprono.
- vaffanculo
E' la storia del gatto che si lecca l'orecchio. O era il cinghiale che si succhia la narice? Ah, no, il serpente che si morde la coda.
10 commenti:
Io ci ho messo direttamente il mio nome... e mi assumono lo stesso! Pazzesco!
È impossibile non scrivere niente di se stessi in un blog, proprio perchè è una valvola di sfogo che esprime almeno, come minimo, le proprie idee, il proprio punto di vista sul mondo,e come tale un riflesso del proprio modo di essere e di pensare. Lo pseudonimo è un buon modo perchè chi non ti conosce non sappia del tutto con chi ha a che fare, però alla fine prenderà anch'esso una personalità che è quella del blogger che scrive.
Pautasio, ma....il post in cui parlavi di te era "Divine interventions" ?
E' proprio in momenti come questi che avere amici idioti come voi mi fa sentire una persona veramente fortunata. Grazie ragazzi, vi voglio bene.
Ps per Ale: anche se in questo commento hai adottato una parvenza di serietà, non illuderti di poterti considerare fuori dal novero
E io che avevo rinunciato a citare il tuo ultimo punto per lasciare un impronta di pseudoserietà...
A sto punto ti cito, dato che è un punto a cui tieni tanti e che stai lottando con Beppe Grillo per rivendicarlo come tuo:
[...]
-vaffanculo.
Ora ti ho citato...
P.s. l'ho solo fatto per citarti, nessun intento di insultare o offendere, non sono Beppe Grillo...
Eh, no, senti... Il vaffanculo c'è o non c'è... quello edulcorato dalla cortesia amicale non vale!
Certo che c'è, ma come citazione necessaria del post, non come augurio...
Se poi vuoi un vaffanculo serio: vaffanculo!
Ora c'è!
(gioco di prestigio, occhio che potrebbe comparirti all'improvviso Beppe Grillo accanto)
Esimio Pautasio, ho imparato tanto da questo post. Mi ha riempito il cuore di gaudio e la mente di insegnamenti; ma soprattutto ho scoperto che la seconda persona singolare presente del verbo coniare è conii. Sarà che non mi si era mai posto il problema ma davvero non lo sapevo.
Grazie, grazie, grazie. La mia vita è completa.
Comunque concordo :)
Grazie, grazie, comoda.
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