Un'antica leggenda indiana vorrebbe che le tigri, una volta assaggiata la carne umana, non ne bramino (bràmino, non bramìno... cioè, vabbè che parliamo di India, ma non facciamo confusione) più di altro tipo, e dunque per saziarsi vadano solo più in caccia d'uomini.
Dev'essere più o meno quello che è accaduto al sottoscritto quando due post or sono ha cominciato a dare addosso ai minus habentes. Era partito tutto come uno scherzo, poco più che un esperimento. Un esercizio stilistico, se vogliamo. Ora è diventata una droga. Sembra infatti io non riesca proprio più a farne a meno. Non solo, ma non resisto dal dare addosso ai deficienti nemmeno quando sono in casa d'altri. O, per meglio dire, nei blog degli altri, visto che trattasi sempre di tenzoni internettiane.
E' proprio ciò che è capitato con un tal Khaos, ignoto buontempone che si diletta a scrivere battute trite e ritrite e giochi di parole insulsi su un blog che io amo. Crede evidentemente di essere il simpa della cumpa, in realtà non fa altro che vandalizzare un tempio del web al quale bisognerebbe invece accostarsi con religioso rispetto. Per esempio in ginocchio, dopo essersi levati le scarpe. Avendogli io dunque fatto presente senza frappor troppo indugio che la sua furia iconoclasta non doveva più aver a che fare con quei luoghi pii, egli, credendo di annichilirmi sotto una carica di simpatia e sagacia, mi rispose così:
Pautasio, ti ho deluso! Oh me tapino, vediamo se ti piace l'aretino. "Luca Pautasso della vita non capì mai un casso, e fu perchè Pautasso Luca se la prese sempre in buca"*
Ahi ahi. Grosso errore. Non solo per il fatto che le battute idiote e i giochi di parole che fanno cadere le braccia sono il MIO FEUDO, cazzarola, e chi mi conosce lo sa. Ma anche perché il fellone di turno qui osa lanciarmi il guanto della sfida su una lizza nella quale il sottoscritto vanta innumerevoli e gloriose vittorie: la poesia goliardica. Urge pertanto una punizione esemplare.
Ecco dunque qual'è stata la mia risposta, tra l'altro partorita in tre minuti netti, a fronte dei (presumo fortemente) quarantacinque che sono occorsi a suo tempo al Khaos per, nell'ordine:
1) giungere alla conclusione che è ben difficile per chi è semianalfabeta trovare un termine in grado di fare rima con il cognome Pautasso
2) ripiegare dunque su una bislacca licenza poetica
A Khaos:
O mio buon Khaos che in rima favelli,
con metrica e stile sì elementare,
per dimostrar che fo i versi più belli
in endecasillabo ti mando a cagare.
Leggo i tuoi lazzi e già sto petando,
traballano i frizzi, e le rime tue,
nom e cognom puerilmente storpiando,
saprebbe comporle financo un bel bue.
Ti credi umorista come Luttazzi,
o ludolinguista al par di Bergonzo,
ma a leggerti bene già cagano i cazzi.
Tu non sei poeta, sei solo uno stronzo
Da te mi congedo, alfine felice,
di averti impartito sonora sconfitta:
al par tuo favellano anche le pice,
io invece ferisco in metrica invitta.
Ordunque rimembra, pivello, chi sfidi
prima di muovere in rima un assalto:
perché se tu prima bel bel te la ridi,
io dopo qui giungo e repente ti asfalto!
Pautasio di Mileto (firma vezzosa, va bene, ma concedetemela)
Dolce stil novo rulez, a parte la costruzione che non è ABBA ABBA CDE EDC. E giuro che sarei riuscito anche a fare di meglio, se non avessi avuto il tormento costante delle emorroidi.
Best regards
Ps: Ancora una volta devo dire grazie a Louis per avermi fornito la materia prima. Credo proprio che se lui non ci fosse, e con lui la sua innata capacità di attrarre sul suo blog mentecatti a frotte come mosche sul miele, il mondo sarebbe di sicuro un posto più vuoto, più freddo e più buio. Quindi respect, bro'.
Ah, se vi interessa, la disfida originale e le Khaotiche battute del menga potete trovarle qui.