sabato 17 maggio 2008

Voglio tornare alla medie




Precisiamo subito che non sto parlando di birre. Perché da quando, al terzo anno di superiori o giù di lì, ho sperimentato il mio primo boccale da litro, le medie le snobbo ogni volta che posso.

Parlo proprio delle scuole medie. E mica perché mi sconfinferino più di tanto le ricerche sui paesi dell'Asia o sui prodotti tipici della Liguria, le espressioni con le parentesi graffe, i temi su: la scuola, la famiglia, la pace nel mondo, le doppie punte e "Cosa ti aspetti dal tuo futuro?"; le interrogazioni alla lavagna, gli scappellotti negli spogliatoi della palestra, le gite col viaggio fatto in fondo al pullman a cantare "Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi..." (beh, no, effettivamente questo un po' mi manca), eccetera eccetera eccetera.

E non voglio nemmeno la scuola media come quella di oggi, nella quale un qualsiasi pivellino che fino all'anno prima non poteva nemmeno salire da solo in ascensore si sente in dovere di avere i soldi e la fama di un tronista di Maria De Filippi, il cellulare di Tronchetti Provera, la vita sessuale di un bonobo affetto da smanie ossessive compulsive, la fedina penale di un rapper della West Coast e una fidanzatina occasionale dai costumi degni di una passeggiatrice dei sobborghi londinesi di metà '800. O della Suburra romana in età tardo-Imperiale.

Intendo la nostalgia per l'atmosfera quotidiana in cui allora si viveva perennemente immersi, quando si aveva a malapena tra i 12 e i 14 anni, un cervello da celenterato, i primi peli sparsi qua e là in maniera molto discutibile, e soprattutto la licenza di fare cazzate rilasciata da Sua Maestà l'Adolescenza Incipiente in persona. Roba che pure James Bond se la poteva soltanto sognare.

Ieri sera ho avuto un piccolo assaggio di tutto questo. Un piccolo ritorno al passato, con una rodatissima squadra di vecchie conoscenze i cui primi incontri risalgono per l'appunto a quegli anni ruggenti. O ruttanti, a seconda del punto di vista e di cosa aveva mangiato a merenda il compagno do banco. La vecchia guardia al quasi-gran completo (chi non c'era o aveva impegni inderogabili oppure, molto più semplicemente, sen'è sbattuto il piffero), con in più una new entry, conosciuta solo quasi 10 anni più tardi, che però lì in mezzo non stonava affatto.

E' bastata qualche birra (poche, a dire il vero, in una serata all'insegna della morigeratezza alcolica la più puritana pensabile. Almeno secondo i miei personalissimmi standard), cui ha fatto seguito qualche aneddoto dei bei tempi andati (che significa tra i 10 e i 13 anni fa, suppergiù). E poi via a briglia sciolta verso il magico momento in cui abbiamo detto addio per sempre alla nostra infanzia incominciando l'incespicante cammino verso l'affascinante traguardo dell'età adulta. Quella cacchio di Harp Checca (gdado alcolico 5%) che ci siamo scolati somigliava immensamente al fluido di Cocoon: facce, voci, fisionomie, atteggiamenti, movenze e mentalità sono cambiati all'improvviso. Retrocessi, regrediti, rimpiccioliti. Usate voi l'espressione di "regressum ad uterum" che più vi solletica. Tanto il concetto è sempre lo stesso: Benvenuti nel mondo di Ieri, signore e signori.

Via gli studenti universitari paturniati, via i precari incazzati, via gli aspiranti professionisti rampanti, via gli appassionati amanti, via i futuri avvocati, ingegneri, traduttori, programmatori, manager, giornalisti, politici, diplomatici, dirigenti bancari e così via.

Largo ai 13enni cazzari, quelli che domani la stronza mi interroga di matematica, quelli che la vita si concentra tutta nel cortile della scuola e sul campo di calcio, e poi la sera un po' di televisione "da adutli"; quelli che hanno appena sostituito nel loro "passionometro" la figa, questa lussureggiante sconosciuta, ai robot Transformer, senza capire bene nemmeno loro stessi quando questo passaggio sia avvenuto. Quelli cui, in fondo, basta riuscire a limonarsi la compagna di banco nel buio della sala audiovisivi, magari aiutandosi un po' a tentoni, per sentirsi mejo de Rocco Siffredi.

E' stato molto bello. Roba da doversi tenere la pancia dal ridere e da allungare la birra nel bicchiere con fiotti di lacrime ilari, per tutta la durata del consesso. Peccato però che poi, come tutte le cose belle, anche questa è finita.

E ti ritrovi ad avere sempre i tuoi soliti 24 anni nuovi di zecca, a spararti pippozzi mentali acrobatici degni di un politologo da salotto, e a scrivere post agghiacciati sul fatto che i tuoi amici stanno cominciando a sposarsi.

6 commenti:

david santos ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

sempre estremamente godibile il pautasico discettare...
A proposito degli adolescenti cazzari... ricordo quella volta quando in ambulatorio, dopo essere stato apostrofato col "tu" da un brufoloso esponente della specie, mi rivolsi gelido verso la madre dicendo "signora, noi siamo forse mai usciti a cena insieme?" e la malcapitata, profondamente turbata... "non mi pare, dottore"
"bene, e allora dia a suo figlio di non permettersi di darmi del tu, nè qui nè fuori"...

Caro Pautasio, del resto "si vis pacem para bellum"

P.S. grazie per la precisazione tra 5 e 8 x 1000. Ciò la dice lunga su quanto io controlli i soldi che il commercialologo mi incula...

Anonimo ha detto...

Ah le medie.... Quando mangiavo una scatola di merendine in un pomeriggio ma avevo il culo sodo e i quadricipiti da calciatore.
Quando i maschietti guardavano le femmine vestite da femmine e mi toccava fare da intermediario.
Quando mi si diceva "è intelligente ma non si applica".
Quando la teoria della deriva dei continenti mi fulminò nell'animo influenzando la mia carriera futura.
Quando il compagno di classe con il Lego Technic era più figo di tutti noi che avevamo il Lego normale...

Ecco, basta sostituire il Lego con qualche cazzata tecnologica e non è cambiato proprio nulla dopo 13 anni! A parte il fatto delle merendine. E del culo sodo.

ilallà ha detto...

"Retrocessi, regrediti, rimpiccioliti".

E' almeno dieci anni che cerco di perfezionare queste "attività", ossia da quando abbiamo finito le medie. Ma è bello che basti poco (Te, Alcol e l'Allegra Compagnia di ieri sera) per tornare ad essere 13enne in tutto e per tutto, gioco della bottiglia compreso.

Ingredienti per la Serata Perfetta: un giornalista ironico, un riccio decadente, tre simpatici ingegneri e la fanciulla silenziosa di uno di loro, un informatico sessuomane, un piccolo banchiere, un esterofilo, una gnocchissima svampita, qualche birra e tanti, tanti discorsi sul sesso. Figo.

Voglio tornare alle medie con te!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ;)

Pautasio ha detto...

@Doc: Medaglia al valore per il tuo gesto coraggioso con l'infante sprezzante. Ben fatto. Posso garantirti che tutti gli ubriaconi del post di cui sopra fanno ancora parte di quella sana generazione di fanciulli abittati a suon di buona educazione genitoriale a dare del lei a tutti gli adulti. Sin dalla più tenera età.
Per quanto riguarda la differenza tra 5 e 8 x 1000, poi, è piccola cosa. E' il famigerato "mille" che ti succhia via il Fisco, con gli interessi gentilmente erogati dal commercialista, a doverti fare più paura... ;-)

@fede: già in passato non ho lesinato profferte sul tuo popò. Se poi mi dici anche che è sodo, allora mi tenti assai... =)

Ila@: Per tre anni filati ho fatto l'impossibile per essere tuo vicino di banco, e tu mi hai sempre rimbalzato. SEMPRE. Spiacente, dunque, ma ora ti renderò la pariglia, my dear... Anche se ora sei una gnocchissima svampita. Tiè! ;-)

Alessandro ha detto...

È bello notare come dopo 10 anni dalla fine delle medie ci si renda conto che in fondo non si è cambiati per niente rispetto ad allora, macchine, alcolismo e perversioni sessuali a parte, e che in fondo si è sempre gli stessi, dopo un paio di birre (o alle volte anche una)...