Non sapendo bene di che argomento dissertare, mi attardo nel parlarvi un po' del simpatico ometto che mi fa da avatar nel blog, sicuro del fatto che ve ne innamorerete al pari di quanto ho potuto fare io sin dall'inizio. Il mondo odierno piange l'assenza di una figura buona, giusta e coraggiosa come la sua. Questa sua breve descrizione è dunque solamente un umilissimo tributo ad una persona che ha dato tanto al mondo, ma, ahinoi, dal mondo ha ricevuto ben poco in cambio.
Riferimenti storici e descrizioni sono tratti dal gran calderone di Wikipedia.
Vlad III Dracula (2 novembre 1431 - dicembre 1476), e già la data di nascita è tutto un programmino niente male,conosciuto anche come Vlad Ţepeş (letto tse'pesh) o Vlad l'Impalatore, (per gli amici de Trastevere, "er Supposta") fu, a più riprese, principe di Valacchia: nel 1448, dal 1456 al 1462 ed infine nel 1476. Nacque a Sighişoara, in Transilvania, ridente località balneare della regione sud carpatica. Mari non ce n'è, laghi nemmeno, ma di sangue infedele in cui sguazzare, all'epoca, ne avevano ad libitum.
Grazie al suo dominio, il principato di Valacchia riuscì a mantenere la sua indipendenza dall'Impero Ottomano. La crudeltà nei confronti dei prigionieri gli valse il soprannome di Dracul, che in Rumeno significa "drago", ma fu anche detto l'Impalatore. In lingua rumena dracul significa diavolo e dracula significa figlio del diavolo. Oddìo, crudeltà è forse una parola grossa. Era effettivamente un po' suscettibile, questo è vero, ma ognuno ha il suo carattere.
I racconti sulle sue gesta crudeli hanno dato progressivamente origine a un filone letterario molto fortunato. Il romanzo Dracula di Bram Stoker, con le numerose versioni cinematografiche, ne sono esempi. Ma visto che hanno avuto successo anche defecazioni editoriali del calibro di "Melissa P." et similia, possiamo ritenerci assai fortunati. Ce ne fossero stati tanti di più, come lui...
L'origine del nome
Grazie al suo dominio, il principato di Valacchia riuscì a mantenere la sua indipendenza dall'Impero Ottomano. La crudeltà nei confronti dei prigionieri gli valse il soprannome di Dracul, che in Rumeno significa "drago", ma fu anche detto l'Impalatore. In lingua rumena dracul significa diavolo e dracula significa figlio del diavolo. Oddìo, crudeltà è forse una parola grossa. Era effettivamente un po' suscettibile, questo è vero, ma ognuno ha il suo carattere.
I racconti sulle sue gesta crudeli hanno dato progressivamente origine a un filone letterario molto fortunato. Il romanzo Dracula di Bram Stoker, con le numerose versioni cinematografiche, ne sono esempi. Ma visto che hanno avuto successo anche defecazioni editoriali del calibro di "Melissa P." et similia, possiamo ritenerci assai fortunati. Ce ne fossero stati tanti di più, come lui...
L'origine del nome
Vlad, come suo padre Vlad II, apparteneva all'Ordine del Dragone (ordo draconistarum), uno degli ordini cavallereschi di stampo religioso del Medioevo. Fu creato nel 1408 da Sigismondo, re d'Ungheria (in seguito Imperatore del Sacro Romano Impero) e dalla sua seconda moglie, Barbara Cilli. Scopo dell'ordine era di proteggere il Cattolicesimo e lottare contro i Turchi.
Altro nome con cui Vlad era ricordato è il rumeno "Ţepeş", che significa l'impalatore, essendo questo il suo supplizio preferito. Anche gli Ottomani si riferivano a Vlad come Kaziglu Bey, cioè il Principe Impalatore, termine attestato a partire dal 1550. Certo fa più impressione che non "Il Principe Gigione", ma in fondo è un soprannome come un altro.
Principe di Valacchia
Altro nome con cui Vlad era ricordato è il rumeno "Ţepeş", che significa l'impalatore, essendo questo il suo supplizio preferito. Anche gli Ottomani si riferivano a Vlad come Kaziglu Bey, cioè il Principe Impalatore, termine attestato a partire dal 1550. Certo fa più impressione che non "Il Principe Gigione", ma in fondo è un soprannome come un altro.
Principe di Valacchia
Vlad III Dracula nacque nel novembre o dicembre 1431, nella fortezza di Sighişoara, in Transilvania, che occupava i territori al centro dell'attuale Romania. Nell'inverno del 1436-1437, Vlad II, suo padre, divenne Principe di Valacchia, principato a sud della Transilvania, e prese residenza nel Palazzo di Târgovişte, la capitale. (Vi fermo un attimo. Vorrei rifletteste sul fatto che nascere e crescere in luoghi dalla toponomastica così impronunciabile sarebbe giocoforza fonte di scompensi per chiunque. Lo dico solo per spezzare una lancia in favore di Vlady). Nel 1442, per motivi diplomatici, Vlad III ed il fratello minore Radu furono dati in ostaggio al Sultano Murad II: Vlad III rimase prigioniero in Turchia fino al 1448, mentre il fratello Radu fino al 1462. Questo periodo di prigionia probabilmente giocò un importante ruolo nel carattere di Vlad III (infatti, vivendo coi turchi, prese a fumare tre stecche al giorno di Esportazione senza filtro. Quelle verdi col veliero, insomma).
Nel 1447 i Turchi lo liberarono, informandolo della morte del padre Vlad II per mano di Vladislav II, un altro pretendente al trono di Valacchia. A Vlad venne anche detto di come il suo fratello maggiore Mircea fosse stato torturato e, infine, bruciato vivo a Târgovişte (questa fu indubbiamente per lui un'epoca di splendide notizie, che contribuirono a forgiare il suo mite e comprensivo caratterino). All'età di 17 anni, Vlad III Dracula, appoggiato dalla cavalleria turca e da un contingente del Pascià Mustafa Hassan, tentò un colpo di stato, ma Vladislav II lo sconfisse solo due mesi dopo. Per salire al trono di Valacchia, Vlad III dovette aspettare il 10 agosto 1456, quando riuscì finalmente a uccidere il suo nemico. Iniziò quindi il suo più lungo periodo (sei anni, molto più di quanto oggi non durino la maggior parte dei matrimoni) alla testa del principato. Questo periodo alternò scontri contro i suoi oppositori interni (boiardi e sassoni) con i ripetuti tentativi di occupazione turca. Per fare ciò egli potenziò il suo piccolo esercito, ed inflisse numerose sconfitte agli invasori ottomani, provocando l'ira di Maometto II (che già era leggermente incazzato di suo per non essere riuscito ad arrivare primo. Ma al casello di Istanbul c'era coda). Nel 1462 però, dopo una durissima campagna contro i turchi, che erano arrivati fino a Târgovişte, fu tradito dal re d'Ungheria Mattia Corvino, che lo fece imprigionare (che stronzo!).
Le atrocità di Vlad Tepeş (anche se preferirei definirli innocenti passatempi. E poi, scusate, quante storie per un politico che cerca di infilartelo in quel posto. Tzè, come se fosse una novità...)
Nel 1447 i Turchi lo liberarono, informandolo della morte del padre Vlad II per mano di Vladislav II, un altro pretendente al trono di Valacchia. A Vlad venne anche detto di come il suo fratello maggiore Mircea fosse stato torturato e, infine, bruciato vivo a Târgovişte (questa fu indubbiamente per lui un'epoca di splendide notizie, che contribuirono a forgiare il suo mite e comprensivo caratterino). All'età di 17 anni, Vlad III Dracula, appoggiato dalla cavalleria turca e da un contingente del Pascià Mustafa Hassan, tentò un colpo di stato, ma Vladislav II lo sconfisse solo due mesi dopo. Per salire al trono di Valacchia, Vlad III dovette aspettare il 10 agosto 1456, quando riuscì finalmente a uccidere il suo nemico. Iniziò quindi il suo più lungo periodo (sei anni, molto più di quanto oggi non durino la maggior parte dei matrimoni) alla testa del principato. Questo periodo alternò scontri contro i suoi oppositori interni (boiardi e sassoni) con i ripetuti tentativi di occupazione turca. Per fare ciò egli potenziò il suo piccolo esercito, ed inflisse numerose sconfitte agli invasori ottomani, provocando l'ira di Maometto II (che già era leggermente incazzato di suo per non essere riuscito ad arrivare primo. Ma al casello di Istanbul c'era coda). Nel 1462 però, dopo una durissima campagna contro i turchi, che erano arrivati fino a Târgovişte, fu tradito dal re d'Ungheria Mattia Corvino, che lo fece imprigionare (che stronzo!).
Le atrocità di Vlad Tepeş (anche se preferirei definirli innocenti passatempi. E poi, scusate, quante storie per un politico che cerca di infilartelo in quel posto. Tzè, come se fosse una novità...)
Il suo strumento di tortura preferito era l'impalamento. Adottò questo metodo dai turchi, adattandolo alle sue più specifiche richieste: creò metodi diversi per impalare i ladri, i guerrieri nemici, gli ambasciatori del Sultano, i traditori (a ciascuno il suo. Il palo era addirittura personalizzabile, in due colori, con rivestimento a scelta in pelle sportiva o alcantara. Un aggeggino molto di tendenza, insomma).
I ricchi venivano impalati stendendoli più in alto degli altri o facendo ricoprire l'asta d'argento (in taluni casi vi si imprimeva in cima il logo del Club Med).
Per i mercanti fece incidere delle tacche sull'asta, al fine di aumentare il tempo dell'agonia (ma quante ne sapeva quest'uomo?).
Una registrazione dell'epoca, narra che durante un pasto dopo la battaglia, Dracula ricevette la visita di un cronista dal Vaticano. L'uomo si rivolse al Principe dicendo : "Come fate a mangiare qui, mio Signore? L'odore è insopportabile". Dracula ordinò ad una guardia di impalare quell'uomo al di sopra degli altri, di modo che non avrebbe sentito l'odore dei moribondi sotto di lui (caspita, un signore).
Nella città di Sibiu, nel 1460 Dracula fece impalare 10.000 persone, e cosparse alcuni corpi con miele per attirare ogni tipo di insetto (ohibò, ecco una splendida idea per il prossimo concerto di Vasco al Delle Alpi).
Nel 1459, durante il giorno di San Bartolomeo, a Braşov, Dracula fece invitare a palazzo alcuni mercanti che avevano mostrato odio e disprezzo nei confronti della sua persona. Decise di farli saziare di cibo e, quindi, fece sventrare il primo e obbligò il secondo a mangiare ciò che il collega, ormai senza vita, aveva nello stomaco. L'ultimo mercante venne fatto bollire e la sua carne fu data in pasto ai cani (vedete che quando avevo detto che era un sovrano probo e illuminato non mi sbagliavo affatto?).
Nel 1461 un ambasciatore del Sultano turco arrivò nel palazzo, si prostrò ai piedi di Vlad III, ma non si volle togliere il turbante perché rappresentava il simbolo della propria religione. Dracula, irritato da quel gesto, ordinò di inchiodare il turbante alla testa dell'ambasciatore (vedessi mai che un colpo di vento sbarazzino...).
La morte
I ricchi venivano impalati stendendoli più in alto degli altri o facendo ricoprire l'asta d'argento (in taluni casi vi si imprimeva in cima il logo del Club Med).
Per i mercanti fece incidere delle tacche sull'asta, al fine di aumentare il tempo dell'agonia (ma quante ne sapeva quest'uomo?).
Una registrazione dell'epoca, narra che durante un pasto dopo la battaglia, Dracula ricevette la visita di un cronista dal Vaticano. L'uomo si rivolse al Principe dicendo : "Come fate a mangiare qui, mio Signore? L'odore è insopportabile". Dracula ordinò ad una guardia di impalare quell'uomo al di sopra degli altri, di modo che non avrebbe sentito l'odore dei moribondi sotto di lui (caspita, un signore).
Nella città di Sibiu, nel 1460 Dracula fece impalare 10.000 persone, e cosparse alcuni corpi con miele per attirare ogni tipo di insetto (ohibò, ecco una splendida idea per il prossimo concerto di Vasco al Delle Alpi).
Nel 1459, durante il giorno di San Bartolomeo, a Braşov, Dracula fece invitare a palazzo alcuni mercanti che avevano mostrato odio e disprezzo nei confronti della sua persona. Decise di farli saziare di cibo e, quindi, fece sventrare il primo e obbligò il secondo a mangiare ciò che il collega, ormai senza vita, aveva nello stomaco. L'ultimo mercante venne fatto bollire e la sua carne fu data in pasto ai cani (vedete che quando avevo detto che era un sovrano probo e illuminato non mi sbagliavo affatto?).
Nel 1461 un ambasciatore del Sultano turco arrivò nel palazzo, si prostrò ai piedi di Vlad III, ma non si volle togliere il turbante perché rappresentava il simbolo della propria religione. Dracula, irritato da quel gesto, ordinò di inchiodare il turbante alla testa dell'ambasciatore (vedessi mai che un colpo di vento sbarazzino...).
La morte
Fu liberato nel 1475 e reinsediato sul trono di Valacchia da Mattia Corvino (lo stronzo di prima). C'erano però delle restrizioni, egli doveva sposare la figlia del sovrano ungherese ed adottare il cattolicesimo invece del rito greco-ortodosso. In più dovette capitanare una specie di crociata contro i Turchi, che avanzavano sempre di più. E, secondo alcuni cronisti dell'epoca, doveva anche comprare il cofanetto celebrativo di Renzo Arbore e l'Orchestra Italiana in Concert. Nel 1476, dopo diversi successi sul Danubio fu circondato dalle armate ottomane e forse anche tradito dai suoi alleati. Morì sul campo di battaglia. Molte sono le ipotesi su dove sia finita la sua salma. Alcuni pensano sia stata bruciata, altri pensano sia stata fatta a pezzi ed esposta a Istanbul, per alcuni il corpo è stato ritrovato in una tomba di una cappella nella città di Snagov: sembra che tutte le mattine un gruppo di monaci dedichi delle preghiere a quella tomba con lo scopo di "farlo stare buono" (mia mamma mi accenna di tanto in tanto al fatto che una simile usanza avvenisse anche attorno alla mia culla, quand'ero piccino).
4 commenti:
Anche noi, in Italia abbiamo il nostro governante che si chiama Vlad(imir) ed ha che fare con l'impalamento, solo che più che essere un impaltore si fa impalare leui (non so che sesso attribuirgli...) stesso. Loro avevano l'impalatore, noi abbiamo l'impalato...
Brrrr.... QUEL Vladimir fa molta più paura...
a me draculetto era sembrato quasi tenero nel romanzo del buon vecchio bram... un povero uomo lasciato da solo in balia delle tre sorelle affamate e rumorose... appariva così cucciolone tanto da far sembrare il suo sfratto dalla tanto amata bara una crudeltà: "...I laid in Dracula's tomb some of the Wafer, and so banished him from it, Undead, forever". ma povero.
Che bello averti qui con noi, Ilallà!
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