Maggio 2004. Qualcuno, non so chi, nemmeno se si tratti di un chi lui o di un chi lei, apre un blog e lo chiama "uuuuu". Sì, esatto, proprio "uuuuu". Si serve della vocale meno ricorrente della lingua italiana, diciamo pure la più "diversamente utile", per essere politically correct quanto basta, la "u" appunto, la ripete cinque volte di seguito, e ne fa il titolo cubitale del suo pensatoio virtuale. O come cacchio preferite chiamare un blog.
C'è gente che si arrovella, si danna addirittura, per scovare un nome accattivante e originale, magari anche ironico, che attiri visitatori da ogni angolo del web e faccia dire loro "Caspita, questo sì che è un figo! Mi sto già bagnando tutta. Se il titolo è questo, poi, figuriamoci i post. Voglio leggerli tutti, voglio commentarli tutti, voglio copiarli ciascuno su una t-shirt, voglio fare sesso con l'autore, voglio destinare tutti i miei risparmi al suo conto corrente bancario e voglio donargli tutti i miei organi. Da vivo" o altre simili riflessioni amene. Le stesse, insomma, che fa Wagon (http://usualfallout.splinder.com/) quando legge Chinaski o Arkangel, o che fa Louis (http://inquinando.blogspot.com/) quando va su Asphalto. Lo confesso, succede anche a me. Quando visito Il Resto del Pautasio.
Comunque, non divaghiamo. Ci sono altre interessanti peculiarità in questo blog di cui voglio mettervi a parte.
Ad esempio del fatto che che la traslitterazione didascalica dell'ululato, ovvero "uuuuu", non è solo il titolo del blog. E' anche il contenuto di ciascuno dei suoi post. Che, potrete immaginare anche voi menti dalle ridotte capacità deduttive, dal 2004 ad oggi non sono certo pochini. Ogni singolo maledetto postè "uuuuu". A volte uno al giorno, a volte uno la settimana. Ma, dannazione, è sempre "uuuuu".
E poi ci sono i commenti. Ok, non sono glosse da antologia, anche perchè dopo aver scritto "sei malato", "trovati una ragazza", "sparati", "che figo", "sei un mito", "che idea originale", "avrei voluto pensarci io", "hahahaha", "viva la figa", "seiko quartz", "dov'è il bagno?", "la fotosintesi clorofilliana", "per me macchiato caldo" et similia per decine e decine di volte, la gamma dei commenti possibili a "uuuuu" si esaurisce in fretta. Però ci sono. E quanti. Almeno cinque o sei per post. Così come le visite al blog: il totalizzatore recita 24mila e più. Più addirittura dei baci di Celentano.
Questo blog è un sano schiaffo morale a tutti quelli che, come me, si dannano per piacere, per farsi conoscere, per varsi visitare. "Odiati o amati, basta essere conosciuti". Una bella lezione di vita.
Ben ci sta. Ben MI sta.http://uuuuu.splinder.com/
Ps: nonostante l'uso smodato che ne è stato fatto, nessuna lettera "U" è stata uccisa o maltrattata per la compilazione del post che avete letto. Il ricavato di questo messaggio sarà interamente devoluto in beneficienza all'associazione "Salviamo la U" OnlUs, che si occupa di salvaguardare i diritti dei canidi in amore e di tutti quelli che si prendono per sbaglio a martellate le dita
2 commenti:
anch'io ho scritto un commento su uuuuu. Faceva più o meno uuuuu. Mi ricorda - quel blog - il mio sogno di fare ogni mattina, per tutta la vita, una foto allo stesso angolo di strada alla stessa esatta ora. Per vedere chi passa, e come cambia il mondo. Forse un giorno non esisteranno più le u. E quel blog sarà l'ultimo baluardo contro la loro estinzione.
Se fai davvero quella cosa delle foto day by day diventi il mio mito seduta stante. Anzi, visto che un po' lo sei già, di demitizzo e ti rimitizzo con l'elevazione a potenza. Così fa più effetto
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