martedì 3 luglio 2007

Elio e le Storie Tese a Collegno - Colonia Sonora 2007

Premetto che il titolo del post è stato studiato da un'equipe di ingegneri del Poli, in palese crisi di astinenza da Linux, che si sono prodigati al fine di attirare sul blog il maggior numero di naviganti che digitino una o più delle succitate parole su Google... io al posto loro avrei scritto anche "xxx", "figa pelosa", "sesso gratis" e "video porno free". Sugli altri siti funziona. Non vedo perchè non dovrebbe anche nel mio.
Ma vi avevo promesso un commento sul concertone di Elio di ieri, e ora ve lo devo. Anche se siete solo in tre a leggere questo post, uno di questi sono io, e l'altra è mia mamma. Un sentito grazie al terzo, che viene da fuori e usa addirittura i mezzi.
Gli Eelst sono impagabili, come al solito. Io entro gratisn con il mio accredito stampa nominativo, e già questo mi fa sburrare come la Fata Turchina quando si china. Varco la soglia in compagnia di un gruppo di nuovi amici che già subirono la stessa sorte. Loro attaccano in largo anticipo rispetto al previsto (le 21.50 contro le pronosticate 22), e trascinano fin dopo mezzanotte almeno 8mila persone in una serata in cui le nuvole si sono rifiutate di vomitare pioggia solo perchè avevano PAURA di quella che sarebbe stata la nostra reazione. Ho comprato il cd brulèe, perchè la serata di ieri resti con me per sempre. O per lo meno molto a lungo. (Ma non l'ho ancora ascoltato.Lo guardo, in religioso silenzio, in attesa di prendere il coraggio a due mani e inserirlo nel lettore. Ecco, sento che è il momento. Lo metto su ora).
Mi sono dovuto ricredere anche sul conto del nuovo aiuto-tastierista, di cui mi rifiuterò però di imparare il nome. Ha fatto un ottimo lavoro per tutto il concerto, caricandosi sulle spalle un'eredità pesantissima: quella di interpretare in ogni brano e soprattutto in ogni siparietto tra una canzone e l'altra le parti che solitamente sono di Rocco Tanica. E non ha fallito. Non ha perso nemmeno un colpo. Respect. E io che credevo fosse uno spocchioso insulso omuncolo che si billava della fama di un gruppo di cui non aveva diritto di far parte. Perdono. Chiedo umilmente perdono. Insomma, costui con la voce modificata al synth ha interpretato un certo Girolamo Viganò, in arte Kleidermann Viganò (e volete mettere quanto suona più figo?), un ex operaio della Breda, tastierista e prostituto transessuale per passione. Rocco, invece, impaludato in un pastrano nero stile KKK molto abbronzato, si è calato nella parte del Tastierista Misterioso, senza mai spiccicare una cazzo di parola e, ovviamente, senza mi levarsi quel cazzo di cappuccio. Un maestro di vita, come al solito.
Poi via con il carosello di grandi successi di ieri e di oggi, da "John Holmes" (e anche io da quando ho la moto faccio molto meno moto. Ma il mio pene non mi dà pane) a "Cara ti amo", passando per "Pippero", "Essere donna oggi", "Cassonetto differenziato per il frutto del peccato" e tante altre, compresa la nuovissima Oratorium che fa veramente mingere in maniera molto copiosa dalle risate, una inedita e potentissima dedicata agli stronzi frichettoni che suonano i bonghi al parco, e una quasi mai eseguita "Rock 'n roll", che fino a ieri avevo solo ascoltato sulla cassetta di Craccraccricrecr, con in sottofondo i commenti di Mentana stile tiggì. Si chiude con Shpalman, scoppiettante come un'oloturia col ballo di san vito. Briglia sciolta anche alle solite "auto cover" che i brani degli Elii usualmente subiscono sul palco da parte degli stessi autori quando le interpretano "live": e così in "Servi della gleba" la ragazza stronza non è stata in vacanza, ma avuto un passato da tossicomane, indi per cui le diapositive che il povero scopinculo va a vedere al posto di trascorrere una serata tra amici, una chitarra e uno spinello, sono quelle della di lei tossicomania. Geniale. E che dire di "Cara ti amo", che si conclude con l' "Eccoti i soldi per liposuggerti" da parte dell'aiuto-tastierista e il consueto "Eccoti l'utero" di Elio?. Maraviglia delle maraviglie.
Mangoni meriterebbe un discorso a parte, ma non c'è post al mondo che possa contenere l'ubertosa magnificenza di uno che diventa vitello dai piedi tonnati, indiano, zorro, Elvis, rock 'n roll, cubista, agente segreto bulgaro e anche qualcun altro che ora non mi sovviene ma, ahinoi, non Supergiovane.
In una parola, "Figata!"

4 commenti:

Pautasio ha detto...

Errore madornale. Il nome del tastierista è Clayderman, non Kleidermann. L'ho letto or ora sulla copertina del cd.
E sì, commentarsi da soli i propri post è da sfigati

Anonimo ha detto...

Ma no ma no, Principe!!
Commento anche io, và, che tra nminchioni ci si soccorre sempre!

Sono passata in macchina davanti alla certosa, tornando dalle Gru dove ho abortito il mio ennesimo tentativ di trovare raccordi per i tubi dell'acqua in cucina.
E ho rosicato notevolmente... Ora ancor di più -_-

Pautasio ha detto...

Grazie...
spero che le continue citazioni bergonzoniane sparse qua e làper il sito ti abbiano fatto sentire a tuo agio...

Pautasio ha detto...

Ahi ahi ahi... altro grosso errore: il Tastierista Misterioso non era affatto Rocco Tanica, bensì Jantoman, alias Uomo.
Ma a mia discolpa sottolineo il fatto che non sono stato il solo a cascarci