Occorrente: una lavagna, un gessetto, una sedia, un cannocchiale, una pinzetta, un barattolo di vetro con coperchio.
Esecuzione: prendete un aereo ed andate in Africa. Sedetevi sulla sedia ed appoggiate la lavagna sulle ginocchia. Cominciate a scrivere con il gessetto un calcolo molto complicato, e commettete un errore di proposito, facendo poi finta di ignorarlo. Dopo qualche minuto un elefante vi si avvicinerà e vi farà rilevare che avete commesso un errore di calcolo. Voi, con fare sorpreso, chiedetegli spiegazioni. Quando comincerà a illustrarvi il perchè del vostro errore e a ricalcolare correttamente l'intera operazione, voi fate un paio di passi indietro, e guardate l'elefante attraverso il cannocchiale puntato al contrario. L'elefante vi apparirà piccolissimo. A questo punto non vi resta che catturarlo con la pinzetta e chiuderlo dentro al barattolo di vetro che avrete portato con voi, tappandolo ed avvitando bene il coperchio. E avrete catturato il vostro elefante.
Ps: si raccomanda vivamente di praticare questo tipo di caccia esclusivamente in Africa. Gli elefanti indiani, infatti, sono molto più discreti dei loro cugini che invece vivono sul continente nero, e tendono per tanto a non correggere apertamente gli errori di calcolo degli sconosciuti. Per questo motivo la riuscita della tecnica in questo particolare caso non è garantita
3 commenti:
Però quelli indiani sono molto più bravi in matematica e magari ne trovi uno che ti sa anche programmare un computer... Probabilmente non ti aiutano perchè sono un po' spocchiosi...
Puoi fare un errore solo se hai un piano, a quel punto sai dove hai sbagliato.
Io non faccio piani, non faccio progetti.
Vado avanti a fare ciò che accade nel momento.
E ciò che accade va assolutamente bene, perché non c'è modo di giudicare, non c'è criterio, né pietra di paragone.
Questa è la sua bellezza. E questa è libertà.
Già. Infermieeeraaaaaaaaaaaaaaaaa!
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