giovedì 19 aprile 2007

Ipocrisia disarmante

C'era da aspettarselo. Il nuovo eccidio in una scuola americana da parte di uno studente fuori di testa armato fino ai denti che nemmeno i Seals ha fatto scattare la solita tiritera di polemiche infinite sul fatto che negli States facciano bene o meno a consentire ai privati di armarsi con tanta facilità. I media italiani, che in quanto a buonismo melenso e ipocrita non temono nessuno, ovviamente ci hanno marciato parecchio. "Le pistole sono brutte, sporche e cattive, mettiamole via, prendiamoci per mano e disegnamo cieli azzurri solcati da arcobaleni". Che pena.
Ok, quello che è accaduto è agghiacciante, e chi lo nega?, e sicuramente è sintomo di un problema. Ma sicuramente non quello che in tanti, in troppi, hanno focalizzato in questi giorni.
Le stragi come queste non succedono perchè la gente ha le armi in tasca. Sono secoli che negli Stati Uniti ci si arma, da quando hanno cacciato le giubbe rosse di Sua Maestà Britannica, e se fosse vero l'assioma "più armi, più morti" oggi i compatrioti di John Wayne si sarebbero estinti. Invece sono 200milioncini. Le stragi come queste succedono perche le pistole le si mette in mano anche alle persone sbagliate.
Non vi fidate della mia opinione? Allora fidatevi dei numeri. Perchè se soltanto paragonassimo il numero di giovani morti ogni fine settimana sulle strade tricolori al numero di quelli defunti ogni anno Oltreoceano per i proiettili a stelle e strisce, sarebbe come confrontare le cifre dell'estratto conto di Tronchetti Provera con quelli di un metalmeccanico ucraino in cassa integrazione. A livello statistico, dunque, in America le armi "domestiche" fanno meno morti di quanti ne facciano gli incidenti d'auto in un qualsiasi paese occidentale. Ma anche del cancro, degli infarti e dell'Aids, se proprio vogliamo cercare il pelo nell'uovo.
Eppure a casa nostra nessuno si sogna di puntare un dito accusatore contro le Golf Gt, le Clio Williams e le Punto Abarth. Ho citato auto a caso, si intende, non volevo stigmatizzare nessuna quattroruote in particolare. Ma non intendo nemmeno stigmatizzare le quattroruote in generale, perchè nemmeno questo sarebbe un ragionamento sensato. Così come non si debbono stigmatizzzare le armi, nè le leggi che in america consentono di portarle.
Perchè dico questo? Perchè il problema, semmai, sta nel fatto che occorrerebbero maggiori criteri non nella limitazione della diffusione delle armi, bensì nella selezione degli acquirenti. Può un ragazzo affetto da conclamati disagi mentali armarsi come un volontario che parta per l'Africa Orientale e girovagare indisturbato per un campus senza che nessuno alzi nemmeno un sopracciglio? E badate bene che la domanda è dello stesso tenore di quella che ci faremmo se ci chiedessimo se può un tizio ubriaco fradico, o peggio, mettersi al volante di un automobile dopo una nottata di bagordi. Perchè i rischi sono esattamente gli stessi.
Una pistola, o un fucile a canne mozze, è potenzialmente dannosa quanto un'auto sportiva lanciata ai 150 chilometri orari. In mano di un soggetto accorto e prudente, è innocua. Perchè il soggetto accorto e prudente finirà con il non usarla mai, o al massimo il sabato pomeriggio al poligono. In mano ad un folle, o ad un soggetto dalle capacità intellettive sensibilmente ridotte, invece, guns&cars sono ugualmente seminatrici di morte allo stesso livello di pericolosità.
La prova l'abbiamo noi, i Italia, dove i controlli sono ben più ferrei, è ben difficile che accadano eventi simili. Ed è proprio per questo che, quando succedono, fanno tanto notizia, così come nella metafora grionalistica dell'uomo che morde il cane.
Ma fa tanto comodo ragionare per luoghi comuni e abbandonarsi all'ipocrisia, sparando, ed è proprio il caso di dirlo, sentenze a destra e a manca.

12 commenti:

Louis ha detto...

Non ti facevo così polemista da quattro soldi. Dai, porco il clero, la risposta è troppo facile.

Una macchina serve, le autovetture servono a fare movimenti, se la somma dei vantaggi è inferiore alla somma degli svantaggi, le auto restano insieme ai loro simpaticissimi incidenti autostradali.

Per le armi, è più difficile trovare una argomentazione (corsivo)seria(corsivo) sulla loro utilità...

Poi, è banale anche dire più armi==più morti, ovvio. Però non si fanno paragoni fra oggetti non simili, una fallacia logica che ha anche un nome che mi sfugge.

comunque: è vero, devono lasicare le armi anche a scuola, così se succedono queste cose i bimbi sanno difendersi.

Pautasio ha detto...

Non è questo il punto. Non devi essere ingegnere anche sul mio blog, perchè non ho preso in considerazione la dimensione dell'utilità come metro. Ho contestato la demonizzazione delle armi come causa prima delle stragi ecc ecc, e la conseguente tesi secondo la quale con meno armi ci sarebbero meno morti in giro

Louis ha detto...

beh, in effetti, se cho cho avesse girato solo con coltelli...

Anonimo ha detto...

La colpa è solo ed esclusivamente delle comunità quacchere disposte sul territorio statunitense... Esse, con il contributo di forme di vita aliene, progettano da anni l'autoestinzione di chi, negli Stati Uniti, quacchero non è. Vi sono molti studi al riguardo. Ovviamente nascosti dalla forte influenza che i quaccheri possono esercitare su media e politici.

Fabrizio Goria ha detto...

Mmmmh, io al massimo conosco i PACCHERI, gloriosa pasta trafilata al bronzo, ma i quaccheri... bah... e poi, gli alieni? Ma non fanno solo rettoscopie?
Bah...

Pautasio ha detto...

No, Tor a ragione. LORO ci guardano. E aspettano

Anonimo ha detto...

Chi? I quaccheri o gli alieni rettoscopisti?
O forse i quaccheri rettoscopisti?
ma in tal caso cosa guardano?

Anonimo ha detto...

Homo Homini Lupus.

Le armi possono avere una loro utilità, opinabile o meno che sia. Il problema è che hanno anche uno scopo (badate, differente da utilità... Sottilette, ma fondamentali) indissolubilmente legato alla bestialità umana.

Abolirle? E' come abbattere il proprio figlio perché è drogato: non risolvi il problema cancellandone (temporaneamente) le concause o gli effetti. La causa prima è l'erronea convinzione che l'umanità sia abbastanza evoluta da giocare con cose così pericolose.

Vedete...

Io credo che la massa intesa come il demos di Socratica memoria (non vorrei dire troiate... era Socrate?) abbia il difetto dell'impecorimento, ma che anche possa dimostrarsi, a volte, meno avventata del singolo individuo. Tutte le forme di governo dovrebbero basarsi sul buono che possono prendere dalla compartecipazione. Detto ciò, se una comunità si rende conto del fatto che essa stessa ha dei limiti, e si ritrova per puro culo nello stato di grazia per il quale può dimostrarsi più avveduta dell'individuo, beh, dovrebbe autolimitare il proprio accesso ai giocattoli pericolosi.

Poi ben venga un proctologo Quacchero.

Pautasio ha detto...

Ben detto. Autolimitazione. E' esattamente la parola chiave di tutto il ragionamento, assieme ad autoregolamentazione. Perchè, come tu stesso/a hai ben sottolineato, "Una capitale", la via proibizionistica e censoria non può essere in questo caso una valida soluzione. Anche perchè, di solito, questo tipo di provvedimento, per quanto mosso dai più alti fattori, finisce sempre nello scadere in una becera quanto infruttuosa caccia alle streghe.

Anonimo ha detto...

... praticata da rettoscopisti quaccheri alieni.

Anonimo ha detto...

Ti piacerebbe che fossi 'Una', eh? :D

Non lo fotti, mi spiace....

Pautasio ha detto...

Certamente, e anche che avessi le tette grosse.
Ma credo di aver finalmente capito di quale capitale si tratta. Troppo villosa per i miei gusti. Con tutto il rispetto per fiordi e dintorni, s'intende.