mercoledì 6 febbraio 2008

Osteria numero venti


In attesa che questo capolavoro debutti nelle sale, desidero rendervi edotti intorno ad un interessante mito che affonda le sue ancestrali radici nei primordi della civiltà umana: il mito della Vagina Dentata (che è un termine latino e non inglese, quindi non provate a leggerlo "V'giaàaina Dintèitei").

Per venire incontro alle vostre notoriamente ridottissime capacità mentali, e per risparmiarmi l'aberrante fatica di rinfacciarvi ancora una volta tutta la vostra abissale ignoranza in fatto di cultura classica, ho tratto la definizione del termine direttamente da Wikipedia, detta anche la "Britannica" del mentecatto o la "Treccani" del minus habens.

"La locuzione latina vagina dentata deve la sua fama nel mondo occidentale in primo luogo a Sigmund Freud, che lo trovava particolarmente corrispondente alle sue teorie sull'ansia da castrazione".
Ah, giusto per la cronaca: Freud è quello che tra una vaccata e l'altra tipo questa ha anche trovato il tempo per inventare la psicanalisi. Che uomo dalle mille risorse, neh?
"Freud diede questo nome al fenomeno, ispirato da varie leggende riguardanti donne con vagine che contenevano denti o altre armi, con le quali erano in grado di uccidere o castrare il partner".
Poi, un giorno, un'equipe di scienziate svizzere scoprì la sintesi chimica dell'emicrania. Da allora non occorse più inventare castronerie così bislacche come quelle di una patonza con le ganasce da squalo per evitare di essere trombate dal proprio marito.

"Queste immagini (le patonze ganasciute, ndr) appaiono frequentemente in miti provenienti da zone anche molto distanti fra loro, come la costa nord-occidentale del Nord America e l' Asia sud-orientale, dove le leggende riguardanti la rimozione dei genitali sono molto diffuse. Le Sheela Na Gig, immagini femminili provenienti dall'Irlanda e dalla Gran Bretagna, sono da vedersi come un'immagine del sesso femminile vorace e minaccioso anche se sprovvisto di denti.
Secondo la studiosa Barbara Walker, questo mito ha dato origine alla rappresentazione nell'Europa
medievale della porta dell'Inferno vista come una gigantesca bocca, storia che serviva anche da metafora del rischio di contrarre malattie attraverso rapporti sessuali con donne sconosciute". O, anche, del rischio di sposarle, queste donne sconosciute. La cui madre, spesso, è ancora più sconosciuta. E pericolosa. E amante della cucina marchigiana a base di qualunque cosa sia molto fritta nell'olio. E "Ma dai, tesoro, resterà con noi solo quindici giorni, che cosa vuoi che sia..."

10 commenti:

ilallà ha detto...

Bello. Sì. Finalmente un pò di cultura per i nostri cervellotti da baco in fase di sviluppo.

Per approfondimenti, consiglio la lettura di L. Bonato (nonchè mia prof. di antropologia culturale): TRAPIANTI SESSO ANGOSCE.
Così, per saperne qualcosa di più. Nel caso la vagina dentata fosse uno dei vostri principali interessi...

Alessandro ha detto...

Il commento più adatto che mi viene è il testo di osteria n° 20:
"Osteria numero venti.
Se le fighe avessero i denti, quanti cazzi all'ospedale, quante fighe in tribunale..."

Pautasio ha detto...

Sinceramente preferisco la vagina con le gengive e basta...

Anonimo ha detto...

ehi tu... cos'hai contro la cucina marchigiana?!?

(posso assicurarti che non fa spuntare dentature intime o quant'altro, al massimo un filo di pancia e di maniglie dell'amore/antipanico. Quelle sì che sono utili)

Anonimo ha detto...

Odio wikipedia.

Odio quel fastidiosissimo fischio nel sito del film.

Una volta tu (ma louis per primo) mi scrivesti che freud sosteneva che "chi cita ha bisogno di sesso". colgo l'occasione (visto che hai parlato di freud) per risponderti con un'altra citazione in merito: "c'è sempre qualcuno che ha detto una cosa nei migliori dei modi, perciò se non riesci a fare di meglio ruba da lui e riuscirai a fare la tua figura." (American History x). Noi poveri di spirito non abbiamo la tua stessa capacità espressiva e dobbiamo ricorrere a futili trucchi :) D'altronde io son scienziata, mica letterata...

Ma... domanda tecnica: i denti sono retrattili? tipo artigli di Wolverine e lama di Artail(protagonista di Assassin's creed, uomo dei miei sogni) che vengono (in ogni senso) fuori solo in caso di pericolo? Oppure sono sempre fuori (ahi, che fastidio e che male!) e si acuiscono a piacimento tipo aculei del riccio?
Dopo il mito dei bidotati di Gang bang (di cui io attendo ancora il numero di telefono!) anche questo... Non c'è più niente di certo nella vita, neanche una bella trombata in tranquillità!!

Pautasio ha detto...

Mamma che flusso di coscienza, Fede... beh, per quanto ne so le vagine dentate esistono davvero. A volte nelle pieghe della pelle si formano accumuli di cellule cheratinose che si trasformano in veri e propri dentini. Sooo che, per fortuna, i muscoli vulvari non sono poi sufficientemente forti da imprimere una spinta come quella di un paio di mandibole...
Per il pene doppio, altrimenti detto doppio fallo in gergo sportivo, invece non saprei

Alessandro ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Alessandro ha detto...

Ma la vagina dentata raddoppia i costi del dentista?

Alessandro ha detto...

Vi annuncio una triste notizia: il pautasio è stato dato per internettianamente disperso; l'ultima volta che è stato avvistato era in una lotta mortale con una vagina dentata e lei stava avendo la meglio...

Pautasio ha detto...

Scusate, mi stavo grattando le nespole e non mi sono accorto del tempo che passava