venerdì 4 gennaio 2008

Accattonaggio artistico verso Atene 2008: l'allenamento continua


E' lui. E' tornato. Ha colpito ancora. Con nuovi entusiasmanti dettagli e acrobatici sviluppi. Questa volta, la vittima designata dell'accattone poeta tossico e anche un po' romanziere, già protagonista di un mio precedente post, è stata il mio carissimo amico Beppe. E' lui che me l'ha raccontata, ed ora ve la riferirò, un po' romanzata e abbellita di fronzoli letterari. Come mio solito, del resto. Ma prima di proseguire, urge un repentino flashback, specie per chi non avesse mai letto o non ricordasse il primo capitolo della storia. Che potete però tranquillamente ritrovare qui. Mi raccomando, leggete, è importante. Altrimenti rischiereste seriamente di non cogliere nessun nesso.

Avete fatto? Molto bene, ora possiamo cominciare.

Qualche giorno fa, Beppe se ne stava andando bel bello a far prendere aria alla sua folta chioma da fricchettone nei dintorni della stazione di Porta Susa. Quand'ecco che, ta-daaa!, chi ti ricompare da dietro un angolo? Sì, esatto, proprio lui. Lui coi il suo abbigliamento gggiovane, ma un po' più invernale dell'altra volta. Lui coi i suoi riccioli biondi, ma un po' più innevati dell'altra volta. Lui con la sua tossicomania galoppante, proprio tale e quale l'altra volta. Lui con la sua geniale capacità di improvvisarti lipperlì una trama degna del migliore Ludlum, condita col migliore King, farcita del migliore Connelly e guarnita col migliore Grisham.

"Sono stato rapinato, aiutami!" esordisce, mentre in sottofondo parte con tempismo scenico perfetto uno stridìo di violoncelli stile colonna sonora di Psycho. "Mi hanno puntato un taglierino alla gola, e mi hanno portato via tutto". Sono stati i marocchini. O i cappuccini senza schiuma, non ricordo bene. O forse dei punch al rum. Un prodotto da bar, comunque. Il dramma è palpabile, la suspance è a mille, ed ecco che Beppe, rimembrando il racconto della mia precedente esperienza, sistema meglio le terga sulla poltroncina del cinema ed estrae una confezione di popcorn.

"Vai avanti, sono tutt'orecchie" lo incalza il mio amico sgranocchiante, tra un soffice fiocco di mais tostato e l'altro. Quell'altro, da attore consumato, non se lo fa ripetere due volte. Cela per qualche secondo il volto dietro la mano per preparare l'espressione più adatta alla scena, come Stanislavskij insegnava, e prosegue: "Dentro il marsupio che mi han strappato via avevo un sacco di cose importanti: il portafoglio, il cellulare, i soldi, i documenti, la patente, le figurine delle Winx, la tessera del Partito Umanista, la carta American Express, l'abbonamento alla curva del Toro e il calendarietto profumato con le donne nude che mi ha regalato il mio parrucchiere". Fermatevi ora a riflettere un attimo su tutto questo. Cioè, dico, c'è gente che si è tolta la vita solo per aver smarrito un disco di Little Tony, scivolato magari sotto il divano durante una serata danzante in cui il dj era particolarmente alticcio. Quindi, come non ammirare il coraggio e la forza d'animo di un giovine che, nonostante una così drammatica esperienza, trova ancora il coraggio e la forza di lottare?

"Non so più come tornare a casa. Abito ad Ivrea, sai". Poverino, lotta per riabbracciare i suoi cari, che lo attendono senza notizie nella magione avita. Ci piace immaginarli avvinghiati l'uno all'altro davanti al camino, trepidanti, con gli occhi fissi sui balenii danzanti delle fiamme, in cerca di una risposta. Ma torniamo alla cronaca dei fatti.

"Ho bisogno di dieci euro, così potrò fare benzina alla macchina e tornare a casa. Ti prego, aiutami: sono ore che viaggio di negozio in negozio, offrendo anche in pegno il libretto dell'auto come garanziache restituirò quanto prestatomi. Ma niente". Il mondo odierno sa essere particolarmente egoista e crudele.


"Se me li presti - prosegue - ti farò un bonifico appena giunto a casa. O ti farò una ricarica al telefono, se preferisci". Una storia già udita in passato, nevvero? Ma ascoltate un po' gli sviluppi: "E poi, se verrai a trovarmi in quel di Ivrea, sarai mio ospite nella mia gelateria". Ecco, ora la gelateria è la sua, non più del fratello. Si vede che, a forza di scroccare dieci euri di qui e dieci di là, alla fine è riuscito a rilevarla.


Qui finisce la storia. Con un epilogo più tragico dell'altra volta, però, giacché quel taccagnone del mio amico Beppe, un gretto bifolco insensibile all'estro e all'inventiva poetica, non gli ha rifilato nemmeno i cinque euri di mancia che gli sarebbero spettati per una così struggente interpretazione. No, se n'è andato senza nemmeno salutare.

Però, per lo meno, abbiamo capito dove solitamente vanno a finire quei soldi, frutto delle teatrali questue. No, non nell'acquisto di un'altra gelateria ad Ivrea, ingenuotti che non siete altro. Ma di sicuro nella cocaina. Già, perché la fidanzata del mio caro amico Beppe, ovvero la mia cara amica Francesca, sostiene che se fosse stato solamente un eroinomane avrebbe accettato anche le monetine. Pure quelle di cioccolata. E invece no. Perché la qualità si paga, anche nello stupefacente mondo degli stupefacenti

10 commenti:

Louis ha detto...

Francesca si droga.

Louis ha detto...

gay is homosexual

Pautasio ha detto...

Buon anno anche a te, Louis. Passato bene le ferie?

ilallà ha detto...

non ci credo... io però proverei a verificare il tutto... gita ad ivrea x un buon gelato? Magari scopriamo che non solo ha davvero stile nel recitare, ma anche a fare gelati...

Anonimo ha detto...

Porca paletta, se ti avessi conosciuto prima avrei evitato di perdere 5 euro per quel(xxxxxx)gira pure a porta palazzo e in zona dell'università di scienze politiche....mi aggrego alla gita ad ivrea!!!!!!!!!

Pautasio ha detto...

Dai, Desy, sono stati 5 euri ben investiti. Il cinema costa anche di più, e c'èpure il rischio che la pellicola non sia di tuo gusto...

Anonimo ha detto...

Attenzione Attenzione.
persino l'omino della pasticceria di via Pianezza afferma di averlo visto.ormai quest'uomo sta diventando LEGGENDA,mica Will Smith e quei 4 vampirucoli da strapazzo...
A presto nuovi avvistamenti
Il tossico gentiluomo: AVVISTAVATELO, su rieduchescional channel!

Pautasio ha detto...

Lanciamo una campagna di sensibilizzazione, un concorso a premi, una caccia al tesoro, un linciaggio, insomma, qualcosa... Mobilitiamo le masse

Ps vabbè che a Torino ci sono suppergiù 908mila abitanti, ma prima o poi a questo pirla toccherà pure di incontrare di nuovo una delle precedenti vittime e di propinarle la stessa storia, no? Quale sarà la reazione della suddetta vittima?

Anonimo ha detto...

Il problema è che è possibile che tutto ciò abbia anche una genesi... raccontando a mia mamma il fatto, lei ridacchiando mi fa: "Quando avevo 14 anni (cioè 35 anni fa) che scendevo a Porta Susa con il pullman, mi è successo un giorno che un tizio, biondo, ricciolino e ben vestito mi chiedesse un po' più della monetina per la dose, inventando storielle fantasiose e colorite..."
Ora: o questo tizio ha un padre che l'ha educato ai valori dell'accattonaggio artistico oppure è un highlander che si può uccidere solo con un taglio netto della testa, e ci sarà la lotta finale (per farne rimanere solo uno, ovviamente) fra lui e il Sen. Giulio Andreotti (sìsì, ci sono buone probabilità che sia immortale, visto che nel 1946, alla stesura della Costituzione Italiana, aveva lo stesso aspetto di adesso)...
potremmo raccogliere altre testimonianze...

Pautasio ha detto...

Wow, ma allora è una seg...ehm, una saga! Io voto troppo per l'ipotesi highlander.
Comunque, Fra, quando tua mamma era ragazzina era il '68, quindi "ben vestito" può anche voler solo dire che non avesse buchi nei pantaloni o nella t-shirt... ;-) E allora E' PROPRIO LUI!