martedì 25 dicembre 2007

Energia pulita


Si fa sempre un gran parlare di energia pulita, di fonti rinnovabili, di come queste potrebbero salvare il pianeta dalla catastrofe del surriscaldamento globale, di come le fonti attualmente utilizzate siano inquinanti, dannose, e per di più destinate ad un rapido esaurimento. I blog non sono certo da meno: anzi, la blogosfera pullula di sedicenti ambientalisti, più o meno seri, che lottano nelle maniere più disparate, e il più delle volte assolutamente cretine, per un mondo più pulito. Uno di quelli che lavora meglio, in questo frangente, producendo le riflessioni più serie e sensate, è certamente LUI. Peccato la sua pregevolissima produzione sia solo una goccia di illuminata sapienza in un mare di gretta inettitudine.

Ma ne avete mai visto uno proporre una soluzione davvero valida, decisiva, risolutiva e universalmente applicabile? No, mai. C'è sempre qualcosa che non funziona: o è un'idea troppo dispendiosa, o è inattuabile, o semplicemente è stupida. Punto.

Noi qui invece siamo pragmatici e costruttori di certezza, fino in fondo. E in un'occasione così lieta e gioiosa come il Natale, dove tutti diventano più buoni, specie col sugo, e si riempiono le tasche di propositi altrettanto buoni, avanzo dunque la mia soluzione definitiva.

RIPRISTINIAMO LA SCHIAVITU'

Merita una piccola premessa a parte la sottolineatura del fatto che non c'è assolutamente alcunché di razzista, integralista o xenofobo nella mia proposta. La schiavitù sarà infatti questione di merito, o per meglio dire conseguenza di un demerito, e non sarà condizionata in alcun modo dall'appartenenza o meno ad una razza, religione, provenienza geografica né orientamento politico o sessuale. Ad esclusione, ma pare superfluo sottolinearlo, di protagonisti e telespettatori dei programmi di Maria De Filippi e Paolo Bonolis. per questi non cì sarà pietà alcuna, dal momento che già il solo fatto di esistere è per loro condizione sufficiente e necessaria per trascorrere il resto dei propri anni in catene, a servizio di chi vuole costruireun mondo migliore.

Si diventerà infatti schiavi per debiti, perché caduti prigionieri di guerra oppure, ma questa volta soltanto per un periodo predeterminato, in sostituzione della permanenza in carcere a seguito della comminazione di una pena detentiva della durata inferiore ai 20 anni.
Nel primo caso, vista l'insana tendenza dell'italiano moderno a spendere più di quanto guadagna per ricoprire la propria vuota e scialba esistenza di un'aura di falsa ricchezza, non sarà poi molto difficile rimediare la materia prima. Inoltre, si farà meritoria opera di moralizzazione: solo i virtuosi, i probi e i parchi resteranno liberi, mentre i prodighi e gli inetti scialacquatori pagheranno il loro fio mettendo in opera le proprie braccia a servizio di un mondo più pulito.

Come diceva poi quel gran filosofo di Trotzkij, la guerra è la locomotiva della storia. E' nella pugna, infatti, che maggiormente si sviluppano le arti, le scienze e le tecnologie. E, in questo caso, sarebbe dalla lotta che si rimedierebbe energia pulita in gran copia. Voi direte: e qui dove sta il principio del demerito? Beh, cari i miei pensatori politicamente corretti del Nuovo Millennio, se vi domandate ciò è proprio giunta l'ora di farvi un ripassino sul senso di Giustizia Universale: la sconfitta è di per se' un demerito. Il vinto soggiaccia al vincitore. E al soccombente che non voglia soggiacere, sia concesso l'escamotage di una morte onorevole tramite mojito alla cicuta, taglio dei capelli con sfumatura altissima, avvelenamento da piombo per eccessiva esposizione ad un plotone di esecuzione, cravatta in canapa con nodo molto stretto, aut similia.
Infine, per quanto riguarda la schiavitù in luogo del carcere, altro non è se non la reinterpretazione in chiave più rigida della condanna ai lavori forzati, di sicuro la più edificante e formativa di tutte, da ché l'uomo ha inventato in forza di leggi le pene per punire chi contravviene alle regole del vivere comunitario.

Ma quali sono i vantaggi, economici ma soprattutto ecologici, dello schiavo?

Lo schiavo consuma meno del motore a scoppio: un tozzo di pane e una brocca d'acqua possono fornirgli autonomia sufficiente ad un'intera giornata di lavoro.
Il valore dello schiavo rispetta i parametri delle leggi di mercato. Sale in presenza di elevate doti fisiche o intellettuali, viceversa cala in loro assenza. Stesso discorso sulla variazione dei prezzi legata ad una massiccia o esigua presenza del prodotto sul mercato. Cosa più importante, vista la facilità di reperimento della materia prima, male si presta ad inopportune manovre lucrative di cartelli o trust finalizzati al controllo dei prezzi, come avviene oggi per ilpetrolio e per le altre principali fonti di energia.

Lo schiavo è ecologico. Non emette gas né polveri dannose per l'atmosfera. Al massimo provoca fastidiose emissioni, cui però si può rimediare velocemente, e senza nocumento alcuno, aprendo semplicemente la finestra. Lo schiavo, poi, si ripara facilmente quando si rompe, previa convalescenza più o meno prolungata, e in caso di guasto definitivo (leggasi "morte") ritorna in toto alla Madre Terra e da essa può essere proficuamente riutilizzato.

Le emissioni dello schiavo possono essere riutilizzate con grande giovamento dall'ambiente, senza recare danno alle colture, all'avifauna e all'ecosistema in genere, ma anzi riuscendo in taluni casi addirittura utili alle attività agricole.

Lo schiavo, se trattato umanamente, come del resto sarebbe sempre auspicabile, può divenire anche un buon amico, un confidente discreto, e pure un ottimo conversatore. Provate voi, altrimenti, a disquisire amabilmente di metafisica con un frullatore elettrico. Vi riuscirà ben difficile, a meno che non siate schizofrenici.

Last but not least, per quanto ci abbiano provato e riprovato, gli scienziati non sono mai riusciti a sollevare un obelisco tramite l'ausilio di macchine con la stessa soddisfacente perfezione con cui i faraoni facevano elevare i loro a suon di nerbate. E questi, ne converrete, sono piccoli grandi sfizi cui difficilmente un gentiluomo può rinunciare.

Ancora tante e meravigliose sono le qualità che uno schiavo può vantare in più rispetto ad una macchina, la quale invece é di per se' nemica dell'uomo, complicata, inquinante, e figlia del demonio. ne ho qui elencate soltanto alcune, nella speranza che esse siano bastevoli a convincervi intorno alla bontà della mia tesi. In caso contrario, che questo sia l'inizio di un fruttifero scambio di opinioni.

Certo di avevri tutti dalla mia parte, prima o poi, auguro un felice Natale a tutti

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutte le volte che ascolto Conte ("i francesi ci rispettano, che le palle ancor gli girano") penso alle loro centrali nucleari con conseguente visuale dall'alto, verso di noi, schiavi del gas di Putin o degli avanzi elettrici svizzeri. Sull'uso degli schiavi, dopo aver conosciuto una "domina" professionista dal vivo (pezzo che ho già scritto ma che forse non pubblicherò mai) comincio anch'io a credere che non sia poi soluzione tanto grama. Ancora auguri

Anonimo ha detto...

scusate, ho fatto casino, l'anonimo di sopra sono io, Doctor Steve in
http://sispogli.myblog.it/

Pautasio ha detto...

Sempre il benvenuto, come al solito. E per di più votato alla causa, anche se in uniforme latex.

ilallà ha detto...

felice natale pauta
p.s. ripristiniamo la schiavitù, ohhh yes!

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio ma imparare a farsi i .azz. propri ma ne faró buon uso.
Xeena

Pautasio ha detto...

Sapevo che ti sarebbe piaciuto...

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda i prigionieri di guerra e gli oberati dai debiti, hai semplicemente fotografato la realtà. Sugli spettatori di Bonolis, penso che ognuno sia libero di rincoglionirsi con ciò che più gli aggrada, senza dover cadere in ulteriori schiavitù. Una piccola proposta: un quarto d´ora di schiavitù a chi scorge gli altrui errori di punteggiatura senza esserne del tutto scevro

Pautasio ha detto...

Eh no, se questa è una velata critica, la respingo a priori! ;-)
Al massimo mi concedo qualche refuso, ma sui ritmi della punteggiatura sono assai pignolo...

Tornando a cose serie: condivido pienamente il fatto che ciascuno abbia il sacrosanto diritto di demolirsi il cerebro guardando in tv quel che più gli aggrada, tuttavia non posso fare a meno di sottolineare come esista comunque un limite dettato dall'umana morale, e che i programmi da me citati lo abbiano ampiamente superato....

Anonimo ha detto...

I problemi della vita son ben altri,
è tutto qui quello che ti passa per la testa il giorno di Natale??
Il tuo livello è sempre più basso e scadente...

Pautasio ha detto...

Oh, no di certo! Io a Natale penso ai doni, all'albero, alle renne con le campanelle intrecciate alle corna e ai ricciolini biondi del Bambin Gesù che sorride nella mangiatoia. Perché amo essere puffoloso, natalizio, buono, ma soprattutto originale e mai scontato. Gingolbél gingolbél.
E per fortuna ci sei tu tra i doni sotto il mio albero, con i tuoi interventi così pregni di pathos e di valori morali, con le tue critiche costruttive, con la tua montessoriana capacità di inculcare il sapere attraverso un commento dolce nei toni ma fermo nei principi, con la tua maieutica arte di cavare il rigoglio della giusta dottrina dal deserto sterile dell'ignoranza. Tu che riesci a risollevare con poche ma densissime righe il mio pensatoio dal baratro di grettezza in cui altrimenti scivolerebbe, con la perdizione già alle porte, non mi lasciare mai: se non altro perché ogni volta che ti leggo imparo che nel mondo ci sono bambini più sfortunati di me, e non vale quindi la pena di lamentarsi.
Grazie. Grazie di cuore


Ps Dai, seriamente: ma tu
davvero non hai letto sulla scatola di montaggio che questo è un blog adatto solo ai bambini dai 12 anni in su?
Torna a pettinare le bambole, Riccardino...

Anonimo ha detto...

ti pensavo, ti credevo e ti ricordavo diverso,migliore, ma forse, come in tante altre cose mi sbagliavo, continua pure sulla tua strada, vai avanti nonostante tutto e tutti e con i tuoi paraocchi continua a calpestare tutto e tutti pur di raggiungere i tuoi obiettivi, quello si che ti viene bene

Anonimo ha detto...

Io ti voto, puffuloso!!! Ma da dove ti è uscito 'sto termine? No, non voglio saperlo... Se venisse ripristinata la schiavitù credo che ne usufruirei per realizzare un vecchio sogno carezzato durante gli anni dell'università: utilizzare degli schiavi che trainino la mia biga (all'occorrenza slitta in caso di neve) che mi porti direttamente al lavoro. Risparmierei all'ambiente emissioni dovute a pullman, treno e metro. Si può?

Pautasio ha detto...

@ Anonimo: nella classifica delle cose che detesto, i commentatori anonimi vengono subito dopo i vicini di casa che mettono i tasselli nel muro la domenica mattina presto, e un paio di posizioni prima rispetto agli ausiliari del traffico. Che, in fondo, poveracci, stanno solo facendo il loro lavoro.
Poi quelli come te che si permettono ancora di dare giudizi salomonici e sputare sentenze, beh, quelli proprio non li posso soffrire.
Caro il mio Anonimo dei miei calzini spaiati, ma si può sapere una buona volta chi cappero sei? Perchè i casi, ormai, sono soltanto più due:
1) Se davvero mi conosci così bene come sostieni, avrai di sicuro il mio numero di telefono, dato che ce l'hanno un po' cani e porci, compresi quelli che mi conoscono appena per nome: quindi fa' un bel respiro, afferra la cornetta, componilo senza sbagliare le cifre, altrimenti poi dall'altro capo disturbi qualcuno che magari dorme o lavora, e fissiamo insieme un téte-a-téte, possibilmente con birretta annessa, durante il quale tutte queste belle cose me le dirai in faccia, vis-a-vis, come si usa tra gentlemen.
2) Se non hai il mio numero, oppure non hai voglia di chiamarmi, o ancora ritieni la filosofia del gentlemen anacronistica per il nuovo millennio, beh, allora ti consiglio una dieta ricchissima di fibre.

@ Fede: ho dato una scorsa rapida al tuo blog (perdonami, ero impegnato a fare totò sul culetto ad un ignoto molestatore...), ma mi è bastato perché il mio personale stimometro segnasse picchi altissimi nei tuoi confronti. Ho quasi dovuto ritarare il contatore... Hai vinto un link sul mio umile pensatoio. Spero ti faccia piacere. Torna a trovarmi spesso, perché io lo farò di sicuro.
Ps Puffoloso è un termine coniato dal mio amico Louis

Anonimo ha detto...

Scusa l'OT, ma mi son fatta un sacco di risate a leggere le schermaglie di questi commenti!!
Caro Pautasio, congratulazioni, sei stato blogrollato!

Pautasio ha detto...

Grazie, Acrimonia. Adoro essere blogrollato da persone con un nome meraviglioso qual è il tuo.
Prometto che ricambierò al più presto la gentilezza, non appena il mio sistema smetterà di fare le bizze dandomi costantemente messaggi di errore

Anonimo ha detto...

Uuuh la ringrazio, messere! :)

Anonimo ha detto...

tanto non te la dà. :D
Tiger

Anonimo ha detto...

Cosa, Tiger, una sberla? No, è vero, quella la riservo a te! :D

Anonimo ha detto...

ho pensato a lungo come risponderti a questo post illuminato ed illuminante. Alla fine lo ritengo perfetto così, senza aggiungere altro. Invece ti chiedo di aiutarmi: leggi questo http://giovannivagnone.wordpress.com/2008/01/03/a-volte-i-miei-simili-mi-fanno-paura/
appropriati pure delle fonti dei miei "inorridimenti" ma usa la tua verve per ironizzare. Ne ho davvero bisogno... ho paura.

Anonimo ha detto...

acrimonia, vedo che sei anche tu del partito "amore fa rima con dolore"! :D:D sculacciami, sono stato un bambino cattivo! :D:D
Tiger
PS: Trita, vai in braghe! :D

Pautasio ha detto...

Tiger, impudente fellone, come osi interrompere la mia danza di corteggiamento?
Ti aspetto domani all'alba dietro il convento delle Carmelitane, dove avrai il fatto tuo. A te la scelta dell'arma, ma ti suggerisco la spada laser di Star Wars, che fa un sacco figo. Porta con te due padrini...