martedì 17 luglio 2012

Ciao Clarice, sono tornato



Che poi, diciamo la verità, non me n'ero andato via per davvero. Ero solo scappato su Facebook, questo luogo che attira le attwhore come il miele fa con le mosche, Winnie The Pooh e tutti quegli altri animali sporchi, brutti e fastidiosi. Del resto le ragazze frivole come il sottoscritto si lasciano sempre intortare dai lustrini, dalle luci lampeggianti e dai tasti con su scritto "mi piace". E poi, ma lo dico più sommessamente perché di questo mi vergogno, avevo anche perso la password.

Solo che poi arriva il momento in cui ti rendi conto di aver perso qualcosa di speciale. Tipo il tuo pensatoio (o ballatoio, se preferite) personale, il luogo dove potevi dire tutto quello che ti passava per la testa nella maniera che più ti aggradava, e per giunta con la possibilità di abbindolare ignari navigatori grazie a parole chiave che li attraggono alla maniera delle lampade al neon con le falene, Winnie The Pooh e tutti quegli altri animali sporchi, brutti e fastidiosi. Quali parole chiave? Bah, ad esempio sesso, porno, XXX, Sara Tommasi, Beppe Grillo, scie chimiche, bitartrato di fendimetrazina, e cose così.

Che cosa mi ha convinto a tornare? Lo so che non ve ne frega niente, ma se siete arrivati fin qui senza cambiare pagina disgustati non appena letto il titolo significa che ve la siete anche un po' cercata. La curiosità si paga, e il costo qui è che adesso mi state a sentire senza lamentarvi. Beh, dicevo, che cosa mi ha convinto a tornare: da qualche mese a questa parte alcuni pazzi sconsiderati mi hanno affidato nientepopodimenoche la gestione di una rubrica, "Bla Bla Blog. Il web che straparla", su un quotidiano nazionale, L'Opinione, dedicata, pensate un po'!, al magico mondo dei blog. Ovvero quel posto sopravvissuto allo tsunami dei social network dove si ritrovano i blogger, Winnie The Pooh e tutti quegli altri animali sporchi, brutti e fastidiosi.

Parlare della roba d'altri, peraltro notando quanto essa possa essere così tanto migliore della tua, mentre il tuo povero blog langue solo e abbandonato come un segretario provinciale del Partito Umanista, è una cosa che fa male al cuore. Poi pensi a quante idiozie scrivi abitualmente su Facebook, a quante ne condensi in 140 caratteri per fare il ganzo su Twitter e vedere in quanti ci cascano e ti ritwittano anche, e consideri che tutto sommato era meglio quando ammorbavi i tuoi lettori ben più prolissamente e per una causa più giusta: vedere quanto sale il contatore di ShinyStat e fare a gara con gli amici nerd a chi ce l'ha più lungo. Il numero, ovviamente.

E così eccoci qui. Di nuovo ai posti di combattimento. Per i vecchi lettori (o per il lettori vecchi, ormai, visto il tempo che è passato da quando il blog veniva aggiornato con un po' di costanza) è un benritrovati (risate di sottofondo). Per i nuovi lettori (sì, esistono anche quelli, del resto esistono anche i bonzi che si danno fuoco per protesta), ma anche per Winnie The Pooh e tutti quegli altri animali sporchi, brutti e fastidiosi, vale invece il disclaimer che campeggia in caps lock in fondo alla pagina. E dai che si riparte. Verso nuove mirabolanti sventure.

3 commenti:

Alessandro ha detto...

Veramente non si faceva a gara a chi ce l'aveva più lungo (il numero), ma a chi le aveva più stupide (le chiavi di ricerca di shinystat).

Pautasio ha detto...

Ecco, vedi, non mi ricordo più nemmeno come si gioca. Devi insegnarmi tutto da capo

Alessandro ha detto...

Rileggiti e impara!